Durante la notte, forze speciali israeliane hanno rapito tre giovani palestinesi dopo aver inseguito un’auto vicino alla città di Zablata, a Nablus.
Secondo testimoni oculari, dopo aver colpito accidentalmente un’auto parcheggiata, un autista palestinese è stato trascinato via da agenti israeliani sotto copertura.
Poco dopo, la famiglia del prigioniero palestinese Jamal Abu al-Heija ha reso noto che il loro figlio maggiore, Abdul Salem, anch’egli un ex prigioniero, è stato rapito dopo l’incidente sopracitato. Un altro loro figlio, Emad, è stato rapito poche ore dopo dalla casa della famiglia, a Jenin.
Le forze di occupazione hanno fatto irruzione nella casa dell’ex ministro degli Affari dei prigionieri, Wasfi Qubha, e hanno rapito suo figlio Osama.
L’ex prigioniero Mo’tasem Steiti, figlio dell’attivista di Hamas a Jenin Omar Steiti, è stato rapito dall’IOF insieme ad altri quattro palestinesi.
Anche altri due giovani – Rami al-Bazara, da Nablus e Wasfi Kubha, di Jenin – sono stati rapiti durante la campagna di aggressioni israeliane, culminata nel sequestro di altri otto giovani per lo più sui 20 anni.
L’IOF ha preso d’assalto anche Qalqiliya e ha rapito diversi palestinesi, tra cui un ragazzino, identificato come Anas Adbah, 16 anni.
Uno stato di panico ha pervaso i bambini nelle loro case, dopo che i soldati hanno distrutto le porte d’ingresso di edifici civili.