Ramallah – InfoPal. Il giorno dopo la sentenza emessa da un tribunale israeliano nei confronti di due soldati accusati di aver usato come scudo umano un bambino palestinese di nove anni, giunge forte la condanna di Defence for Children International (Dci).
Il Movimento internazionale per la difesa dell'infanzia riporta integralmente la storia di quell'episodio, avvenuto nella Striscia di Gaza il 15 gennaio 2009, quando i soldati israeliani tennero in ostaggio intere famiglie, maltrattarono i più piccoli – con casi riportati di pestaggio quando si rifiutavano di eseguire i propri ordini – fino ad utilizzarli come scudo umano per aprire bagagli sospetti di contenere ordigni esplosivi.
Secondo Dci, la sentenza emessa ieri, 22 novembre, non rende minimamente giustizia e non è commisurata al grado di gravità dell'atto. La corte israeliana ha decretato la sospensione dal servizio militare di tre mesi declassando gli imputati di un grado e il loro comportamento è stato definito “inappropriato”.
Dci lamenta il fatto che lo Stato ebraico non affronti come di dovere i casi di violazione contro l'infanzia nei conflitti armati (Israele è Stato firmatario del Protocollo della Convenzione di Ginevra sui diritti del fanciullo, ndr).
Allo stesso modo, Dci ricorda che anche la legge nazionale israeliana dispone l'illegalità di atti di pari natura e grado.
Lo stabilì la Corte suprema israeliana nel 2005; a partire da quell'anno giunsero 15 casi in cui si denunciava l'uso di bambini palestinesi come scudo umano da parte di soldati israeliani. Tre si sono verificati nel 2010.
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