Delegazione politica italiana incontra ministro degli Esteri siriano.

 

Damasco – Infopal, mercoledì 18 marzo

Oggi, una delegazione italiana composta da Fernando Rossi e Monia Benini (Per il Bene Comune), e Mohammed Hannoun, (Associazione palestinesi in Italia), è stata ricevuta dal ministro degli Affari esteri siriano, Walid Mou’alem.

A cura di Monia Benini

“L'aggressione israeliana contro Gaza – ha affermato il ministro durante il suo intervento -ha fatto soffrire i palestinesi, ma ha svelato la faccia criminale di Israele.

Non è possible che figli o parenti di sopravvissuti all'Olocausto compiano atti simili verso altre persone. Israele approfitta delle divisioni del mondo arabo e le usa a suo favore. Tuttavia, abbiamo visto una grande resistenza e Israele non è riuscito a realizzare I suoi obiettivi.

Sostegno ai palestinesi. La Siria sostenuta dal diritto internazionale si impegna per il diritto al ritorno dei palestinesi, ma pone come priorità l'eliminazione dell'embargo imposto a Gaza.

Durante la conferenza del Cairo sono state create cinque commissioni: la più importante è quella per la creazione di un governo di unità nazionale, ma fintanto che gli Stati Uniti imporranno ai palestinesi delle condizioni inaccettabili, non ci potranno mai essere accordi condivisi dallo stesso governo palestinese. Come farà Hamas a riconoscere Israele se questo continua ad occupare Gaza? Si potrà cominciare a discutere del riconoscimento solo dopo un accordo di pace duraturo fra le parti.

Le elezioni israeliane hanno portato al governo del Paese un'estrema destra che non riconosce i diritti del popolo palestinese e sta lavorando per il trasferimento dei palestinesi anche in possesso del passaporto israeliano.

La UE e Israel, premiazione del crimine. L'Unione Europea ha 'premiato' Israele con accordi politici, scientifici e in materia di sicurezza che equiparano Israele agli altri paesi europei. Anche grazie a questo il rapporto Stati Uniti-Israele è stabile e forte: Israele di fatto agisce senza alcun timore della comunità internazionale, dell`ONU, dell'Unione Europea. Rispetto a questo squilibrio dell`Occidente, oggi apprezziamo il vostro impegno perché accende una candela nel buio. Questo tunnel buio avrà un effetto negativo a livello mondiale perché fa perdere credibilità alle norme che regolano il diritto internazionale. Inoltre, ciò rafforza nell'area medio-orientale la presenza degli integralisti islamici. L`OLP è una organizzazione laica, non religiosa: ma una parte dei palestinesi ha perso la fiducia in lei e si è avvicinata a un movimento religioso, Hamas, che crede che la resistenza sia la via per restituire i diritti al popolo palestinese. Ora vogliono sradicare Hamas, ma non si pongono il problema di quale sarà l`alterntiva. Vogliono far crescere Al Qaeda?

La scorsa settimana è stata qui una delegazione inglese con lo scopo di mobilitarsi per togliere l'embargo a Gaza. Momenti come quello o come quello odierno servono per far crescere la consapevolezza in merito ai diritti dei palestinesi e dei nostri popoli. C'è da chiedersi perché Israele parla di pace, mentre tutto ciò che fa è improntato alla guerra. Usa ed Europa indeboliscono i paesi arabi, impongono l`embargo, insomma, un interlocutore è supportato e armato, mente l'altro si vede privato di tutto.

Dobbiamo lavorare tutti insieme per il riconoscimento di una pace giusta, che preveda uno stato palestinese con Gerusalemme capitale e il ritorno di tutti i palestinesi.

Isolamento della Siria. La situazione araba è molto negativa: quando Bush ha imposto l'isolamento della Siria, alcuni paesi arabi hanno partecipato. In seguito, però, questi hanno dovuto prendere atto del ruolo geopolitico della Siria, che può garantire una maggiore stabilità in Libano e in Palestina. Questa aperture verso la Siria è indispensabile.

Lavorare alla riconciliazione tra palestinesi. Il presidente siriano ha affermato che questo deve essere l'anno della solidarietà con i palestinesi, e si sta impegnando a lavorare per la conciliazione tra i palestinesi e gli altri paesi arabi.

Rapporto con gli Usa e relazioni con l'Europa. Abbiamo anche ricevuto la visita da parte degli Stati Uniti per vedere come avviare una cooperazione con la Siria: ciò non significa che essa abbia in animo di cambiare rapporto con la resistenza palestinese e con i paesi come l'Iran che l'hanno sostenuta in questa difficile fase. Chi cerca di isolare la Siria, isolerà se stesso. La Siria confina con l'Iraq ad est, con il Libano ad ovest e con la Palestina a sud, ed è pertanto consapevole della responsabilità geopolitica nell`area. Anche se gli stati Uniti ci chiedono di collaborare rispetto alle aree menzionate, non è prevedibile da parte loro un cambiamento radicale. Per questo noi contiamo sulle relazioni con l'Europa per sostenere l'economia dei paesi arabi. Ci aspettiamo che l'Unione Europea salga sul treno della storia, non come un passeggero, bensì come conducente”.

Durante l'incontro con la delegazione italiana, è stato presentato il documento approvato dall'Assemblea nazionale di “Per il Bene Comune” il 17 gennaio 2009): http://www.perilbenecomune.org/upload/documentazione/assemblea_nazionale/pbc.assemblea.1-2009.03.risoluzione.palestina.pdf.

Quella riportata qui di seguito è l`opinione del ministro. 

“Sono soddisfatto della risoluzione in quanto dice la verità sull'isolamento di Gaza e sugli attacchi subiti. Si tratta di un documento che esprime una chiara presa di posizione per i diritti del popolo palestinese: sarebbe un vero piacere se queste fossero le opinioni del governo italiano, dato lo stretto rapporto che invece esiste fra questo e il governo israeliano. Sarebbe buona cosa se questo vostro sforzo, da candela in un tunnel buio, diventasse un faro per i vari Parlamenti degli Stati europei”.

 

 

 

 

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