Demolite abitazioni di Palestinesi coinvolti in attacchi contro l’occupante israeliano. Nuove politiche repressive

350000CGerusalemme. Martedì, le forze israeliane hanno demolito due abitazioni appartenenti alle famiglie palestinesi che hanno eseguito gli attacchi contro Israeliani, l’anno scorso. Poche ore prima, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva chiesto un’accelerazione per la demolizione delle abitazioni.

Fonti locali a Jabal al-Mukabbir, a Gerusalemme Est, hanno riferito a Ma’an che le case di Muhammad Jaabis e Ghassan Abu Jamal sono state assaltate dalle forze israeliane e sono state demolite con esplosivi.

Ghassan Abu Jamal era stato colpito a morte insieme a suo cugino, Uday, dopo che i due avevano ucciso quattro israeliani in un attacco contro una sinagoga, a novembre del 2014.

Jaabis era stato ucciso mentre lanciava un’escavatrice contro un autobus israeliano, uccidendo una persona e ferendone diverse altre.

Fonti locali hanno reso noto che le case dei vicini sono state danneggiate durante la demolizione.

Le forze israeliane hanno assaltato l’abitazione della famiglia di Mutaz Hijaz, a Silwan, riempiendo la camera di Mutaz con del cemento. Hijazi era stato colpito a morte sul tetto di casa, il 30 ottobre 2014, dopo che era stato accusato di aver tentato di assassinare l’estremista ebraico Yehuda Glick.

Durante una sessione del consiglio di sicurezza israeliano, lunedì notte, Netanyahu ha chiesto al ministro della Giustizia Ayelet Shaked di trovare modalità per accelerare i processi per le demolizioni delle case dei “terroristi”.

Il ministro dell’Educazione, Naftali Bennett, ha invocato una politica di costruzione di nuovi insediamenti dopo ogni attacco palestinese.

Il primo ministro ha anche predisposto il dispiegamento di altre truppe a Gerusalemme e un più ampio uso della detenzione amministrativa.

Fino a lunedì sera, due palestinesi sono stati uccisi e oltre 500 feriti in scontri con le forze di occupazione.

(Fonte: Ma’an)