Demolizioni, confische e terra palestinese deturpata da Israele in Cisgiordania

Cisgiordania – Ma'an, InfoPal. Il processo israeliano per la colonizzazione dei Territori palestinesi e quello per l'ebraicizzazione di al-Quds (Gerusalemme) corre spedito e sono all'ordine del giorno le notizie al riguardo che giungono dal campo. 

Vari episodi di violenza e repressione, imposizioni e confische coatte sono state denunciate, nel silenzio generale della comunità internazionale, dal nord della Cisgiordania occupata alla regione centro meridionale con Gerusalemme. 

Proprio nella Città santa, sabato scorso, le forze dell'ordine israeliane hanno demolito l'abitazione di un'anziana palestinese gerosolimitana. L'abitazione di Khadija Kaid 'Abdel Razeq, a Karam ash-Shaykh (Silwan) è stata abbattuta dalle forze d'occupazione israeliane.  

Tra domenica e lunedì nello stesso quartiere sono state consegnate decine di notifiche per la demolizione di altrettante abitazioni civili palestinesi e per la confisca di circa sei ettari di terreni palestinesi. Le ultime interessano l'area di bin al-Hawa', ancora a Silwan. 

A Betlemme è stata abbattuta la casa di Mohammed Khalil Sa'id di Artas (Kirbet Zakariyah) nei cui pressi sorge il blocco di colonie illegali israeliane di Etzion. 

Più a nord, a Salfit le forze d'occupazione israeliane hanno sradicato 450 alberi di ulivo di proprietà palestinese. Dapprima dichiarata zona militare chiusa, l'intera area è stata interdetta ai legittimi proprietari palestinesi. 

Sopraggiunti per sradicare piante e alberi, i bulldozer hanno devastato anche un appezzamento agricolo di proprietà di Yousef Moustafa Mansour.

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