Demolizioni israeliane più che raddoppiate dallo scorso anno

Imemc. L'Agenzia per i Rifugiati palestinesi delle Nazioni Unite ha dichiarato che Israele ha reso 149 bambini senza casa, a seguito delle demolizioni nella West Bank, quest'anno. I dati mostrano un desolante aumento del numero degli sfollati e delle unità abitative abbattute nello stesso periodo, un anno fa.

Un totale di 333 palestinesi è stato evacuato da gennaio ad aprile, conseguentemente alla distruzione di 78 unità residenziali. I dati indicano un incremento di demolizioni di case attuato da Israele pari a più del doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando 142 palestinesi furono forzatamente evacuati.

Le Nazioni Unite hanno intimato a Israele di porre fine all'abbattimento di abitazioni palestinesi. Chris Gunness, portavoce di Unrwa, ha riportato all'agenzia stampa Maan che donne e bambini vivono sotto la costante minaccia di molestie, sfratto e sconvolgimento della propria vita. Il commissario europeo Kristalina Georgieva ha ripreso la dichiarazione delle Nazioni Unite sulla questione, affermando che Israele ha il dovere di rispettare i propri obblighi secondo la legge internazionale. 

Secondo gli attivisti palestinesi, i dati confermano lo scenario di pulizia etnica nei Territori palestinesi. Le demolizioni sono state concentrate specificamente in aree in cui è stata costruita la barriera di separazione israeliana, che saranno poi annesse a Israele nel completamento della divisione.

I dati delle Nazioni Unite sono stati pubblicati dopo la rivelazione del gruppo israeliano per i diritti umani, “Il Centro per la Difesa dell'Individuo”, della segreta cancellazione, da parte di Israele, dello stato di residenza di 140mila palestinesi, che si trovavano all'estero durante il periodo che va dal 1967 al 1994, e del rifiuto di consentire loro il ritorno nel Paese.

La notizia giunge subito dopo l'annuncio del “Comitato israeliano contro la demolizione delle abitazioni” (Icahd), di una netta diminuzione delle demolizioni in Gerusalemme Est, risultato della pressione internazionale.

Il consigliere cittadino e co-fondatore dell'Icahd, Meri Margilet, ha affermato in una dichiarazione rilasciata al Jerusalem Post, che “finora la demolizione di abitazioni è limitata al minimo indispensabile. Quest'anno si sono verificati solo quattro o cinque casi… Perché? Perché gli americani sono arrivati e hanno detto: 'Questa volta, davvero, basta, niente scuse, niente storie'”.

 

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