Detenuti di Gaza rilasciati denunciano abusi e carenza di cibo nelle carceri israeliane

Almayadeen. Diversi detenuti palestinesi sono stati rilasciati nella serata di giovedì 22 maggio dalle autorità di occupazione israeliane dopo aver sopportato mesi di prigionia segnati da torture e carestia.

L’Ufficio Informazioni per i Prigionieri ha dichiarato che i detenuti sono entrati a Gaza attraverso il checkpoint di Kissufim e sono stati immediatamente trasferiti all’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, a Deir al-Balah.

Sebbene il numero esatto dei detenuti rilasciati non sia stato reso noto, l’ufficio ha osservato che molti di loro sono tornati in condizioni di salute critiche, con alcuni sofferenti per le ferite riportate sotto tortura durante la detenzione israeliana.

I detenuti sotto custodia israeliana soffrono di torture e fame.

Gli ex-detenuti raccontano spesso di condizioni strazianti, tra cui la privazione prolungata di cibo, gravi percosse e negligenza medica.

Le associazioni per i diritti umani hanno ripetutamente condannato queste pratiche, denunciando abusi sistematici all’interno delle strutture di detenzione israeliane, in particolare durante la guerra in corso a Gaza.

Migliaia di detenuti dall’ottobre 2023.

Secondo una dichiarazione rilasciata il 17 aprile dall’Associazione dei Detenuti Palestinesi, Israele ha imprigionato migliaia di residenti di Gaza a partire dal 7 ottobre 2023. Questi arresti sono stati effettuati in assoluta segretezza, con molti detenuti trattenuti senza accuse e in località che non sono state rese note.

L’Associazione dei Detenuti Palestinesi ha descritto le condizioni di detenzione come “dure e terrificanti”, sottolineando che sono progettate per infliggere il massimo danno fisico e psicologico.

La guerra a Gaza continua tra le richieste internazionali di cessate il fuoco.

Nonostante la crescente pressione internazionale per fermare la guerra, Israele ha continuato la sua brutale offensiva sulla Striscia di Gaza. Dall’ottobre 2023, oltre 54.000 Palestinesi sono stati uccisi, la maggior parte dei quali donne e bambini.

Mentre la guerra entra nel suo secondo anno, la crisi umanitaria a Gaza si aggrava, con civili sfollati, devastazione diffusa e un numero crescente di vittime.

Statistiche sconvolgenti.

Secondo l’Ufficio Stampa governativo di Gaza, le gravi condizioni ambientali di Gaza hanno causato un numero devastante di vittime in 80 giorni di blocco e assedio totali: 58 morti per malnutrizione, 242 decessi, per lo più anziani, dovuti alla carenza di cibo e medicine, 26 pazienti con insufficienza renale deceduti per mancanza di un’alimentazione adeguata e di cure mediche, e oltre 300 aborti spontanei tra le donne incinte causati da gravi carenze nutrizionali.

“Dal 2 marzo 2025, l’occupazione israeliana ha impedito a tutti gli aiuti umanitari e ai camion di carburante di entrare a Gaza, nonostante l’urgente necessità di almeno 44.000 camion di rifornimenti per soddisfare i bisogni più elementari di sopravvivenza della popolazione. Nel frattempo, tutti i valichi di frontiera rimangono completamente bloccati, in palese violazione delle leggi e delle norme internazionali, mentre il mondo guarda in silenzio”, si sottolinea nella dichiarazione.

Inoltre, l’ufficio ha osservato che molte campagne di donazione del sangue sono fallite a causa della malnutrizione che molti residenti stanno affrontando, in un momento in cui il settore medico a Gaza cerca di curare le migliaia di feriti che necessitano urgentemente di trasfusioni di sangue.

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi