Detenuti in sciopero della fame costretti a lasciare i loro letti per vedere gli avvocati

Immagine da desertpeace.wordpress.com.

Imemc. Il servizio carcerario israeliano ha riferito di stare impedendo i colloqui tra i detenuti in sciopero della fame e i loro rappresentanti legali, trattandosi di un privilegio riservato a chi ha la possibilità fisica di alzarsi dal letto e richiedere un consulto.

‘Adalah ed altre organizzazioni per i diritti umani hanno quindi affermato la loro intenzione di presentarsi di fronte all’Alta corte israeliana, se la questione non verrà regolata in modo rapido.

È stato il giornale israeliano Ha’aretz a citare un portavoce del servizio carcerario, il quale ha confermato che i prigionieri “devono alzarsi fisicamente e dire alle autorità della struttura che vogliono fare un colloquio”.

I carcerati in sciopero sono attualmente ricoverati nel penitenziario di Ramle, dove 20 manifestanti sono stati arrestati giovedì dall’esercito israeliano durante una protesta a sostegno degli scioperanti.

Due di questi, Thaer Halahla e Bilal Thiyab, entrambi a digiuno da 65 giorni, sono affetti dal costante peggioramento delle loro condizioni di salute, che sta ponendo una minaccia diretta alle loro vite: lo riferisce il ramo israeliano di Medici per i diritti umani, che ha visitato i detenuti nel corso di questa settimana.