Detenuti in sciopero della fame: si veglia sulla loro causa

Ramallah – InfoPal. In Europa, l’Unione delle Organizzazioni islamiche è impegnata a sensibilizzare associazioni e governi degli Stati membri dell’Unione Europea, e sostiene che “l’inerzia (dei governi europei) riscontrata fino ad oggi ha contribuito ad occultare la causa di giustizia e liberazione che i detenuti palestinesi rivendicano con lo sciopero della fame”.

In Palestina, il Fronte di lotta popolare chiede l’internazionalizzazione della loro causa, e su un versante nazionale, si invitano tutte le fazioni politiche (la richiesta è rivolta soprattutto a Hamas e a Fatah), a formare un comitato straordinario preposto a seguire le campagne di sensibilizzazione.

In settimana, il deputato Isma’il al-Ashqar ha ricevuto a Gaza il console svizzero Ronald Schenkels. I due si sono incontrati nella sede del Consiglio legislativo (Clp) per parlare dell’attuale fase alla quale sono giunti i detenuti in giorno di sciopero della fame.

Schenkels si sarebbe impegnato a portare la questione delle detenzioni amministrative al Consiglio Onu per i Diritti Umani.

“So bene quale sia l’importanza che l’affare delle detenzioni ha nella società palestinese e, da parte mia, posso farmi garante di una comunicazione con il Comitato Internazionale per la Croce Rossa (Cicr), unico canale di collegamento con i detenuti palestinesi”.

Al-Ashqar ha chiesto a Schenkels di intercedere con la comunità internazionale, sollevando la gravità di numerosi casi di salute tra i detenuti in sciopero.

In qualità di deputato infine, al-Ashqar ha esposto a Schenkels la condizione di numerosi colleghi nelle prigioni di Israele, compreso il presidente del Clp, ‘Aziz Dweik, detenuto, come gli altri, in violazione al principio di immunità parlamentare.

L’incontro con Schenkels è tanto più importante se si pensa a qualche precedente, non troppo lontano nel tempo, vale a dire il riconoscimento di Hamas da parte della Svizzera, con una visita ufficiale a Ginevra di deputati da Gaza.

E infatti, nel corso di questa visita, la discussione avrebbe riguardato pure aggiornamenti su questioni politiche – dalla riconciliazione palestinese, all’ultima riunione al Cairo tra Khaled Mesha’al, capo dell’ufficio politicio di Hamas, con i vertici egiziani.

In Giordania, altro Paese molto presente da vicino nelle singole questioni della causa palestinese, medici e ingengneri hanno organizzato a livello ufficiale un sit-in in solidarietà con i detenuti palestinesi.

“La protesta dei detenuti palestinesi è una forma di resistenza e, a nostro parere, essa è la strada più adeguata per la loro liberazione”. Così dicendo, Armuti ha lanciato un appello al proprio governo.

Al sit-in ad ‘Amman, della stessa opinione è stato il presidente del Comitato per le libertà del sindacato degli ingegneri, Dhiab Ganama.

La tenda allestita in Giordania sarebbe stata un’esplicita richiesta di ‘Abdallah al-Barghouthi, leader delle brigate ‘Ezz id-Din al-Qassam, in sciopero della fame da una cella di isolamento.
Al-Barghouthi avrebbe rivolto una lettera direttamente al sindacato degli ingegneri giordani.