Detenuti palestinesi: smantelleremo la politica israeliana degli arresti amministrativi

Ramallah-InfoPal. I detenuti amministrativi palestinesi nelle carceri israeliane hanno assicurato che lo scopo del loro ultimo sciopero della fame è quello di mettere in evidenza la politica degli arresti amministrativi, perseguita da Israele nei loro confronti.

L’organizzazione palestinese “at-Tadamun al-Dawli” (Solidarietà Internazionale) per i diritti umani, riportando quanto riferito dagli autori dello sciopero, ha reso noto che “l’occupazione israeliana è afflitta da una crisi morale ed è politicamente isolata a causa della sua strategia di ritorsione, messa in atto contro i prigionieri in sciopero”.

In un comunicato stampa rilasciato il giovedì 7 febbraio, l’organizzazione ha reso note le dichiarazioni del detenuto Tarek Ka’adan, che ha affermato: “Il governo israeliano ha dimostrato, alle centinaia di prigionieri palestinesi, la falsità di quanto va affermando sulla propria democrazia, il rispetto dei diritti umani, l’imparzialità del proprio potere giudiziario e l’indipendenza delle procedure legali dalle interferenze degli apparati di sicurezza”.

Ka’adan ha spiegato che lo sciopero, che conduce insieme ai suoi colleghi da più di 70 giorni, non mira solamente ad ottenere il rilascio, bensì, l’obiettivo di tale mossa è quello di smantellare, per intera, la politica di detenzione amministrativa”.

Dal canto suo, il prigioniero Ja’afar ‘Izzedine ha invitato tutti i detenuti amministrativi, il cui numero è recentemente aumentato raggiungendo i 200, ad intraprendere delle azioni serie e aderire allo sciopero.