Detenzione in isolamento estesa per un prigioniero palestinese non vedente

Ramallah – InfoPal. “Ahrar”, centro studi sui prigionieri e per i diritti umani, ha denunciato il caso del prigioniero palestinese 'Ubadah Sa'id Bilal, 30enne di Nablus, in isolamento da sei mesi nel carcere israeliano di Beersheva.

Detenuto dal 2002, Bilal è non vedente e le sue condizioni di salute sono peggiorate dal periodo di prigionia.

Pur di fare pressioni nei confronti del prigioniero affetto da cecità, le autorità carcerarie israeliane avevano innescato una serie di provocazioni.

Nel 2009 avevano arrestato la moglie Nelly, condannandola a 20 mesi di detenzione, poi era giunto il turno della madre 65enne, sottoposta a duri interrogatori pur di estorcerle confessioni sul conto del figlio.

Anche i fratelli Fu'ad e Ma'mun erano stati arrestati come forma di ritorsione nei confronti di Bilal.
Il fratello Bakr ha trascorso 40 mesi in detenzione, quasi esclusivamente amministrativa.
I due fratelli 'Othman e Mu'az stanno scontando l'ergastolo rispettivamente dal 1995 e dal 1998.

Ma l'ondata di arresti della famiglia di Bilal non si ferma qui, anche le rispettive mogli dei fratelli, compresi i nipoti, sono stati detenuti e sottoposti a ferrei interrogatori da parte dell'Intelligence israeliana.

Bilal e i due fratelli condannati all'ergastolo sono detenuti nella stessa prigione, ma le autorità carcerarie non permettono loro di aiutare il fratello non vedente.

Senza motivazione alcuna, ora le autorità israeliane hanno decretato l'estensione della detenzione in isolamento per Bilal che resterà totalmente da solo per altri sei mesi.

(Nella foto: Bilal Sa'id 'Ubadah, Ahrar).

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