Diario dal Cairo

Diario dal Cairo, di Mostafa Rifai.

Mercoledì 14 agosto, ore 9:30.

Urgente!

Massacro in corso a Rabea e Nahdha: 200 morti e 5000 feriti in meno di due ore. Manifestanti assediati nella facoltà d’ingegneria del Cairo, e sotto tiro dei cecchini.

Hanno bruciato l’ospedale di campo di piazza Nahdha come prima cosa: 5000 feriti.

Mobilitazioni e sommosse in altre città.

Hanno tagliato la corrente elettrica all’ospedale da campo a Rabea.

A Rabea l’attacco sta fallendo, la gente sta resistendo nonostante i morti e feriti

A Alessandria, grandi manifestazioni che occupano l’autostrada internazionale.

Al sud, Assiut, mobilitazioni contro la Questura e la sede del Governatorato.

Stanno usano proiettili veri e bombe acustiche.

Ci sono bambini tra i morti.

Una ruspa della polizia ha schiacciato una madre con il suo neonato all’interno di una tenda.

E’ stato confermato che ora a Rabea ci sono 200 morti nell’ospedale da campo, è una carneficina.

La gente e i cronisti locali e stranieri sono sconvolti, sbaloditi.

Al Sinai c’è una mobilitazione di protesta contro la carneficina in corso.

Hanno oscurato ogni trasmissione e recezione TV nell’area di Rabeaa. Si sentono gli spari.

Urgente! Stanno attaccando direttamente l’ospedale da campo con lacrimogeni. Non hanno pietà nemmeno dei bambini.

Stanno attaccando i luoghi dove sono messi al riparo donne e bambini.

Grandi manifestazioni a Hewan, pereferia del Cairo. La polizia fugge davanti alla rabbia della gente.

La polizia attacca con proiettili veri i manifestanti a piazza Mostafa Mahmoud. La gente scappa. Non si riesce a soccorre i feriti per le strade.

Altri cortei di manifestanti cercano di raggiungere Rabea ma vengono ostacolati dalla polizia.

Qualcuno dice che i morti sono già 500.

Durissima condanna da parte dell’ulema Hassan Al Sahfeay, consigliere del grande Imam de Al Azhar, precisiamo che tale ulema non sostiene il grande imam pro-golpe.

Una fonte: 450 morti e oltre 6000 feriti.

Dove sono i paladini dei diritti umani della civilissima Europa? 
C’è rischio di chiusura dei server dell’internet.

In migliaia stanno uscendo in soccorso verso piazza Rabeaa.

Dopo la completa distruzione premeditata dell’ospedale da campo di piazza Nahdha, i medici cercano di dare soccorso all’interno della facoltà di ingegneria.

Un medico dell’ospedale di Nahda attesta che polizia e esercito impediscono l’arrivo delle ambulanze e intensificano l’uso dei lacrimogeni.

Non hanno lasciato nulla nell’ospedale, hanno distrutto persino i farmaci.

Si cerca di soccorrere i feriti a mani nude.

L’ospedale da campo a Rabeaa lancia l’allarme e supplica la polizia di lasciar arrivare le ambulanze.

Spari contro i manifestanti a Helwan, periferia del Cairo.

Ci sono morti e feriti.

Centinaia di corpi senza vita all’ospedale da campo di Rabeaa.
Si stanno esaurendo le scorte per i soccorsi, inoltre l’interruzione della corrente elettrica mette fuori uso le apparecchiature dell’ospedale, ciò aumenta il numero dei decessi.
Si sentono intensi spari contro i manifestanti vicino alla piazza Rabeaa.

Dicono che si tratta armi automatiche.

I manifestanti assediano il distretto di polizia di Helwan e la polizia spara contro i manifestanti.

 

Ore 10:34. Ritorno della trasmissione TV a Rabeaa.

Il sit-in di Rabeaa resiste ancora. 

Notizia dell’uccisione di un cronista de Al Jazeera, colpito da una pallottola alla testa mentre era sul palco.

Attacchi mirati da parte di esercito e polizia contro magazzini di scorta di medicinali e alimentari per piegare i manifestanti.

Notizie veicolate da testimoni: la polizia raccoglie le salme dei caduti tra i manifestanti per occultarle.

I manifestanti a Giza riescono a scacciare la polizia da piazza Mostafa Mahmoud e installare un palco.

Notizia certa che i morti a piazza Rabea sono già 350, tra cui 30 ulema de Al Azhar.

Mahmoud Alzeki, un giornalista di Al Jazeera, è stato ferito da una pallottola alla mano e non è in pericolo.

Stanno attaccando nuovamente con lacrimogeni l’ospedale da campo di Rabeaa.
Immagini agghiaccianti di decine di corpi per terra nell’ospedale da campo.
L’esercito apre il fuoco contro un corteo di manifestanti che cercavano di raggiungere piazza Rabeaa.

Ore 11:22. Ad Alessandria scontri con la polizia vicino alla Biblioteca di Alessandria, la massa dei manifestanti sta per avere la meglio sulla polizia.

Altro corteo di manifestanti cerca di raggiungere Rabeaa e si scontra con l’esercito nella zona vicina.

A Assiut – 500 km a sud del Cairo – mobilitazioni e manifestanti tagliano la strada di collegamento con il Cairo.

A Helwan è stato dato fuoco al distretto di polizia. Fuga di tutti i poliziotti.

Il distretto centrale di polizia di Helwan è assediato da tutte le parti e continuano a sparare contro i manifestanti che rispondono con il lancio di pietre.

Ore 11:43. Scontri ad Asswan, Bani Sweif, Ismailia e fayoum.

E’ stata uccisa la figlia del consigliere per l’informazione del presidente Mursi.

Ad Alessandria i manifestanti riescono ad entrare nel palazzo del Governatorato di Alessandria d’Egitto e dichiarano che la città è fedele al Mursi.

Una notizia, speriamo che sia falsa: i morti sono arrivati a 2200 e oltre i feriti a 10.000…

 

Ore 12:03. E’ stato ucciso il dott. Mostafa Hassan, genero di Khairat Al Shater, il numero 2 dei Fratelli Musulmani.

Purtroppo la notizia dei 2200 morti sembra vera. Dio ci aiuti!

Ore 14:31. La polizia ha arrestato e ucciso a sangue freddo Abu El Bukhari, il portavoce dei fratelli Musulmani.

E’ stata uccisa la figlia 17enne di Mohamed Al Beltagy, uno dei massimi esponenti dei Fratelli Musulmani.

A migliaia sono assediati all’interno della facoltà d’ingegneria e sono sotto tiro di lacrimogeni e colpi d’arma da fuoco e chiedono aiuto senza risposta; con loro ci sono 7 morti e oltre 300 feriti.

Ore 15:30. A Suez, i manifestanti sono riusciti a entrare nella Questura della città.

Aswan, i manifestanti danno fuoco alla sede del palazzo del Governatorato.

Una donna stamattina ha perso figlio e marito a piazza Al Nahdha.

Ore 15:42. Non si trovano posti per le salme.

L’esercito invade l’ospedale di Marsa Matrouh e arresta i feriti ricoverati. 

E’ stato ucciso il cronista di Sky News. 

A piazza Al Nahdha c’è un rogo di esseri umani.

Esercito e polizia sono riusciti ad accerchiare l’ospedale da campo a Rabeaa Adawiya e mettere del filo spinato.

Da ore i medici stanno lanciando richieste di soccorso senza alcun esito.

La Presidenza della Repubblica dei golpisti incarica l’esercito di applicare la legge d’emergenza per un mese, a partire da oggi.

Ore 16:17. E’ stato ucciso il dott. Adam Hatem, uno dei medici dell’ospedale da campo di Rabeaa Adawiya.

Alcune città sono già in mano dei manifestanti pro-legalità.

L’ospedale da campo di Rabeaa lancia l’allarme: i poliziotti stanno tentando d’invadere l’ospedale per trafugare le salme dei morti e occultarle.

Altri poliziotti cercano di portare armi e si mettono a fotografare all’interno delle tende bruciate.

A Marsa Matrouh i cittadini inseguono i poliziotti.

Il governo inizia a perdere il controllo della capitale e delle città principali. Sembra il 28 gennaio 2011.

I morti accertati superano i 1500, mentre i feriti sono migliaia.

 

Ore 17:17. Dichiarato il coprifuoco al Cairo e nelle altre città dalle 19.00 alle 06.00.

E’ probabile che l’internet sarà interrotto stasera.

U

na moschea vicina alla piazza Rabeaa è stata trasformata in un nuovo ospedale da campo: un cecchino appostato sul tetto di un palazzo vicino prendeva di mira i medici.

A piazza Ramsis, mezzi dell’esercito investono decine di persone con  raffiche di mitra, lasciando dietro decine di morti.

Attacco contro il nuovo sit-in a Giza, presso piazza Mostafa Mahmoud, con numero di morti tra 50-60.
Le forze di polizia riescono a invadere l’ospedale da campo di Rabea e iniziano a portare via i feriti.

La polizia sequestra le salme degli uccisi per ricattare i parenti, così ha riferito un esponente politico.

Ore 17:57. El Baradei presente le dimissioni.

La polizia minaccia di dare fuoco alle salme che si trovano ammassate nell’ospedale da campo di Rabeaa.
Tra i morti ci sono dei bambini, ma non posso inviare le immagini.

Ore 18:18. Polizia e esercito danno fuoco all’ospedale da campo di Rabeaa per occultare il loro crimine.

Polizia e esercito sono riusciti a scacciare i manifestanti pro-legalità da piazza Rabeaa Al Adawiya e danno fuoco alle tende.

L’ultimo bilancio è di 2600 vittime.

Il portavoce della Presidenza della Repubblica e altri con lui presentano le dimissioni.

In molti stanno già scappando per evitare la forca.

Il golpe e completamente fallito.

Ragazze che erano all’interno dell’ospedale da campo di Rabea al momento della resa, parlano di esecuzioni in piazza.

Ore 18:51. Testimonianza agghiacciante di uno dei medici: “Ci hanno costretto ad abbandonare l’ospedale mentre eravamo in sala operatoria con dei pazienti sotto i ferri. Ci hanno insultati e minacciati con armi automatiche. Ci hanno fatto uscire con le mani alzate e non ci hanno permesso di far uscire i feriti. Siamo riusciti a portare via solo pochi feriti. Non hanno lasciato all’interno dell’ospedale nessuno degli operatori sanitari o di soccorso.

E aggiunge che hanno con loro le liste e i documenti di identità di moltissimi morti che erano nelle stanze. Non sanno che fine avranno fatto i feriti che sono rimasti dentro. Mentre uscivano vedevano già il principio dell’incendio.

Tutta la testimonianza è stata trasmessa in diretta dalla TV Al Jazeera.

Ore 19:00. l bilancio definitivo solo dall’ospedale da campo di Rabea è di 2303 morti e 10.000 feriti.

Ore 19:49. Ospedale di Rabeaa a fuoco con all’interno le salme dei morti e feriti ancora vivi…

Ore 20:52. Solamente a Rabeaa i morti sono arrivati a 4300.

Una notizia riferisce che in questi momenti si sta formando un tribunale speciale per emettere sentenze urgenti di condanna a morte per il presidente Mursi e gli esponenti più importanti che si oppongono al golpe con l’accusa di alto tradimento.

E’ in corso la conferenza stampa del ministro degli Interni, il quale dice che hanno usato solo lacrimogeni, tranne in qualche eccezione. Dice che con i manifestanti hanno trovato 10 mila fucili mitragliatori e 29 mila fucili a pompa, e altro. Sta raccontando cose fantascientifiche!

Ore 21:26. La polizia mette a fuoco la moschea della piazza Rabeaa al Adawiya dopo lo lo sgombro della piazza e la cacciata dei manifestanti.

Questo video è la prova evidente che non c’erano armi con i manifestanti pacifici pro-legalità al momento dell’attacco dell’esercito a piazza Al-Nahdha – Giza – stamattina: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=zAcaTBza4w0

Ore 21:50. Testimoni a Rabeaa parlano del rogo di esseri umani all’interno dell’ospedale da campo, con le salme dei morti e i feriti ancora vivi; parlano dell’odore della carne bruciata. Tutto per occultare le prove di crimini contro l’umanità.

La polizia impedisce ancora l’arrivo delle ambulanze e non permette ai familiari di cercare le salme dei propri cari.

Ore 22:03. Una dottoressa dell’ospedale da campo ha riferito che i poliziotti, mentre cacciavano lo staff medico e le persone non ferite, decapitavano i feriti a sangue freddo prima di dar loro fuoco.

 

Giovedì 15 agosto, ore 11:16. Dopo il rogo dell’ospedale da campo di Rabeaa, compiuto dalle forze dell’ordine, la gente è riuscita a ricuperare 250 salme, di cui 46 carbonizzate. Si trovano ora nella moschea di Al Iman.

Le condizioni climatiche sono inadatte e il caldo sta peggiorando la situazione.

Secondo uno dei medici, sono stati costretti ad abbandonare l’ospedale sotto minaccia delle armi e senza portare nulla con sé. Comunque sono riusciti a portare fuori gran parte delle documentazioni.

Secondo lui i morti accertati a Rabeaa sono 2600 e i feriti oltre i 7500

Ore 11:29. Un residente di piazza Rabeaa Adawiya ha ripreso una parte del rogo fatto della polizia:  https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=UNaXXC1CX1U

Ore 14:10. Ieri, a Rabeaa, dopo aver espugnato la piazza e l’ospedale da campo, la polizia ha trascinato le salme e feriti con le ruspe e le ha collocate nelle tende prima di dare fuoco a tutta la piazza.

I parenti delle vittime stanno vagando in cerca dei loro cari; una volta trovati, le autorità del ministero degli Interni non rilasciano i permessi per la sepoltura o il certificato di decesso.

Notizia: le autorità costringono i parenti delle vittime a firmare una dichiarazione secondo cui il decesso è stato per cause naturali, in cambio della consegna della salma del defunto. 

Annuncio per le mobilitazioni di domani, 16 agosto: “Venerdì della rabbia!”