Dichiarazione di Algeri: XXIII anniversario dell’indipendenza dello Stato palestinese

Palestina occupata – InfoPal. Ricorre oggi il XXIII anniversario della Dichiarazione d'Indipendenza dello Stato palestinese, nota anche come Dichiarazione di Algeri perché qui si convocò la XIX sessione del Consiglio nazionale palestinese (Cnp).

Era nel pieno corso la Prima Intifada e quella fu una sessione straordinaria, ricordata come “dell'Intifada e dell'Indipendenza”.

Scritta dal poeta palestinese Mahmoud Darwish, la dichiarazione voleva essere un impegno formale della resistenza palestinese all'astensione dalla violenza e, per la prima volta, implicitamente si ponevano le basi per un riconoscimento dello Stato di Israele.

“Rinunciare alla violenza non annulla il nostro sostegno per il diritto dei popoli a combattere le occupazioni straniere”, puntualizzò il leader Yasser 'Arafat, intenzionato a non delegittimare l'Intifada popolare.

In quella sede, il 15 novembre 1988, si accoglievano tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite nelle quali di riconoscevano i diritti nazionali dei palestinesi, anzitutto la 242/67 sul ritiro israeliano dai Territori occupati nel 1967 contro il reciproco riconoscimento, quindi la pace, e la 338/73 sul cessate il fuoco e l'avvio di negoziati.

Nella storia palestinese, la Dichiarazione di Algeri resta tra i documenti più rilevanti, perché contribuì all'internazionalizzazione della causa nazionale di liberazione e di indipendenza, permise di avviare rapporti diplomatici, sebbene ancora solo con l'Europa, e perché si accettava l'avvio di una conferenza di pace sotto l'ombrello del Consiglio di Sicurezza Onu.

Nonostante l'immensa produzione di conferenze, negoziati e accordi, ne conseguì solo un peggioramento della condizione dei palestinesi, piegati da uno stato d'occupazione sempre più soffocante. Riportandoci puntualmente a quegli impegni, l'attualità lo conferma.

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