Dichiarazione di Doha: Barhoum smentisce la tesi delle divisioni all’interno di Hamas

Fawzi Barhoum

Gaza – Agenzie. Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, ha respinto in modo categorico le tesi divulgate dall’emittente televisiva al-Arabiya, secondo le quali la Dichiarazione di Doha sarebbe stata motivo di discussioni all’interno del suo Movimento politico.

E l’agenzia palestinese Ma’an segue la tendenza di al-Arabiya nel riferire che il documento emerso dall’incontro in Qatar ha prodotto critiche da parte di commentatori e in ambienti politici.

Ma’an riprende le dichiarazioni di Isma’il al-Ashqar, leader di Hamas, secondo il quale “l’accordo di Doha viola la Basic Law (documento costituzionale palestinese) e prevarica il ruolo del Consiglio legislativo (Clp)”.

Barhoum definisce queste tesi “false”, evidenziando come la Dichiarazione di Doha sia, invece, un pacchetto da mettere in pratica nel suo insieme e contemporanemente in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

Stando alle sue affermazioni: “Hamas è impegnato nell’eliminare gli ostacoli alla riconciliazione nazionale e la Dichiarazione di Doha lo conferma”.

“Qualsiasi governo di unità provvisorio dovrà essere costituito in conformità alla Basic Law: esso avrà innanzitutto il compito di organizzare le elezioni generali, rimuovere l’assedio su Gaza, creare le condizioni per la sua ricostruzione e metterla in collegamento con tutte le realtà regionali e internazionali che sostengono la liceità della causa palestinese”.

A tal proposito, il portavoce sostituto del Clp, Hasan Khreisha, ha osservato come l’accordo con il quale si è riconosciuta la nomina di ‘Abbas per la carica di premier nel prossimo governo, “sia comunque accettabile, nell’attuale fase”, e questo soprattutto dal momento che lo stesso ‘Abbas avrebbe insistito sulla nomina di Salam Fayyad.

Tuttavia, secondo l’opinione di Khreisha, la nomina di ‘Abbas resta un fatto incostituzionale perché vorrebbe dire ricoprire due cariche (presidenza e premierato), esattamente come fu nell’ultimo governo del defunto presidente Yasser ‘Arafat.

Della stessa opinione è anche Moustafa Sawwaf, analista politico, le cui dichiarazioni di “incostituzionalità della Dichiarazione di Doha” si ritrovano su Ma’an.

Tornando a Khreisha, nonostante la sua opinione sull’incostituzionalità, egli introduce,  tuttavia, una soluzione a questo “intoppo incostituzionale”, e suggerisce un emendamento alla Basic Law con il quale chiarire che il presidente dell’Anp e il premier sono due soggetti con poteri e riferimenti differenti.

“Positiva la Dichiarazione di Doha – per l’analista politico Akram ‘Atallah -, poiché “esso è lo strumento per tradurre in pratica l’accordo del Cairo”.

Come fa Khreisha proponendo un emendamento, anch’egli intravede una soluzione: “Quando la Basic Law entra in conflitto con gli interessi nazionali, allora le leggi devono essere accantonate”.

Sul versante israeliano, intanto, il premier Benjamin Netanyahu ha riservato attacchi per il documento di Doha siglato lunedì scorso tra il leader politico di Hamas, Khaled Mesha’al, e il presidente in carica Mahmoud ‘Abbas.
Netanyahu si è rivolto così ad ‘Abbas: “Scegliere tra Hamas e (l’improbabile) pace con Israele”.

Ricorrendo alla solita terminologia, in una riunione con i membri del suo partito, il Likud, Netanyahu ha di nuovo etichettato Hamas come “gruppo terrorista avente l’obiettivo di sterminare Israele grazie all’aiuto iraniano”.

Agenzie:

Ma’an

Pal-Info