Diffusione mondiale senza precedenti per il movimento BDS

bds1Memo. Nella sua relazione periodica sul boicottaggio dei prodotti israeliani, l’agenzia nazionale per la difesa del suolo ha sottolineato come il movimento, sostenuto perfino da rappresentanti del settore culturale, accademico, economico, sportivo e militare, sia in costante crescita in tutto il mondo allo scopo di indurre Israele a rispondere dei suoi crimini contro la Palestina.

La PNN (Palestinian news network) riferisce che la scorsa settimana è stata contraddistinta dal lancio di una serie di azioni di boicottaggio contro lo stato d’Israele nel mondo palestinese, panarabo e in ambito internazionale.

Mondo palestinese

Il comitato esecutivo dell’OLP, l’organizzazione per la liberazione della Palestina, ha risposto positivamente alla lettera inviata da parte dei ministri degli esteri di 16 paesi che richiedevano la marcatura dei prodotti israeliani destinati sui mercati europei e l’adozione di politiche concrete e vincolanti contro l’azione degli insediamenti israeliani illegali, in particolare l’identificazione alla fonte delle merci e dei prodotti fabbricati illegalmente, compiendo così il primo di una serie di passaggi che dovrebbero portare al divieto definitivo delle produzioni negli insediamenti.

Il comitato ha inoltre richiesto a tutti i paesi membri dell’Unione Europea di rendere effettive le direttive stabilite nell’articolo 3 (1) (8): i prodotti devono essere contrassegnati in riferimento all’origine e luogo di rilascio, in modo da non trarre in inganno i consumatori europei.

Il comitato ha infine elogiato l’azione dell’FPLP, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, e le operazioni europee a sostegno dei diritti del popolo palestinese, soggetto ad episodi di razzismo ed una politica intransigente dettata dall’occupazione israeliana. Il fronte popolare invita i ministri degli esteri europei all’applicazione della marcatura in risposta alla rottura delle trattative di pace tra Israele e la Palestina.

Mondo arabo

In Egitto è stata avviata la BDS Egypt, la campagna egiziana per il boicottaggio dei prodotti israeliani.

Gli attivisti del movimento sono affiancati da partiti politici, movimenti rivoluzionari e associazioni studentesche e sindacali, nonché da migliaia di lavoratori indipendenti, artisti e intellettuali.

La diffusione della BDS nel cuore del mondo arabo arriva poche settimane dopo il decimo anniversario della fondazione del movimento ad opera della società palestinese, evento che ha segnato l’espansione del boicottaggio a Israele nel mondo arabo. Il movimento egiziano ha promesso la sua futura espansione anche in Marocco, Libano, Giordania, Kuwait, Bahrain e Tunisia.

Ambito internazionale

Il Latin American Studies Committee ha annunciato l’adesione degli Stati Uniti alla campagna di boicottaggio contro l’accademia israeliana e le varie istituzioni educative. Nel corso dell’annuale conferenza nazionale tenutasi lo scorso fine settimana a San Francisco, gli accademici hanno votato ad unanimità schiacciante la decisione di boicottare le istituzioni accademiche che hanno contribuito a giustificare forme di oppressione come razzismo e sistemi di “apartheid”.

Il Partito Comunista Sudafricano, partner nella coalizione tripartita di governo, ha rilasciato una dichiarazione a favore di un più ampio boicottaggio contro le università e gli istituti educativi israeliani.

La dichiarazione risulta essere una reazione al rifiuto di Israele di permettere l’ingresso nei propri territori del ministro dell’educazione superiore sudafricano. Il partito ha inoltre richiesto l’espulsione dallo stato dell’ambasciatore israeliano, sottolineando il fatto di essere disposto a pagare personalmente il biglietto aereo per il suo ritorno a Tel Aviv ed adottare una politica di isolamento contro Israele mediante l’adesione al movimento BDS allo scopo di favorire la fine dell’occupazione palestinese.

Incondizionata solidarietà è stata espressa nei confronti dei territori della Palestina “da Pretoria, Città del Capo, Soweto e perfino da Swaziland”.

Traduzione di Lorenzo D’Orazio