Dimostrazione contro il muro di separazione: la polizia israeliana ferisce tre dimostranti. Arrestato Mazen Qumsiyeh.

Cisgiordania. Un ex professore dell'Università di Yale è tra i quattro detenuti arrestati, ieri mattina, dall'esercito israeliano mentre protestavano contro la costruzione del Muro di Annessione, o Apartheid, ad Al-Walaja.

Alcuni testimoni hanno riferito che gli altri tre sono rimasti feriti dai colpi di spranghe e manganelli a cui la polizia di frontiera ha fatto ricorso. 

I manifestanti avevano circondato un bulldozer militare israeliano.

Un portavoce della polizia di frontiera ha confermato i quattro arresti specificando però che, dopo poche ore, i dimostranti sono stati rilasciati.

Tra i dimostranti vi erano anche dei militanti della sinistra israeliana omettendo però di far sapere se, anche tra questi, vi fossero degli arrestati. 

I feriti sono Mahmud Al-Araj, di 27anni, e i fratelli Ahmad e Mahmud Mustafa Al-Araj, rispettivamente di 23 e 25 anni, sono stati portati all'ospedale di Beit Jala dove i medici hanno riscontrato lievi ferite.

Tre degli arrestati ci sarebbero i fratelli Diya ed Hasan Hamdan, e il dott. Mazen Qumsiyeh, probabilmente già rilasciati.

Sulla violenza. “Quasi ogni giorni, tentano di ostacolare la costruzioni… giungono sulla frontiera ed iniziano a lanciare pietre”; così si è espressa la polizia di frontiera”.

Tuttavia, reporter presenti sul luogo degli scontri hanno sostenuto di non aver assistito a nessun lancio di pietre quanto invece ad un raduno al centro del villaggio da dove è partita una marcia fino al sito della costruzione. I dimostranti poi, si sono avvicinati agli scavi e si sono seduti intorno ai mezzi di scavo e ai bulldozer.

Sono numerose le testimonianze oculari secondo cui, durante queste proteste, non vi è alcun lancio di pietre.

La polizia di frontiera – un'unità separata dall'esercito israeliano – afferma di avere mezzi limitati per disperdere la folla; manganelli e spray.

Riferendosi ai manifestanti che, puntualmente si radunano nei villaggi palestinesi di Bil'in e Ni'lin, la polizia sostiene che, di solito, gli scontri qui sono diretti, non essendoci alcuna barriera tra dimostranti e soldati.

Qui i soldati fanno uso, non solo di spranghe e spray ma anche di gas lacrimogeni, proiettili rivestiti ed acqua sporca.

Quando gli è stato chiesto una seconda volta di esporre tutte le tattiche usate contro i dimostranti, il portavoce della polizia si è rifiutato di rispondere, concludendo con la seguente affermazione: “i soldati sanno esattamente quando fare uso di queste tattiche”.

(Fonti: Maan e Quds Press) 

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