Dipendenti di Google protestano contro contratto della loro azienda con Israele per silenziare le voci pro-Palestina

Los Angeles – WAFA. I dipendenti di Google hanno protestato contro un contratto da 1,2 miliardi di dollari della loro azienda con il governo e le forze armate israeliane, chiamato Project Nimbus, che mira a mettere a tacere le voci pro-Palestina nell’azienda high-tech ed in tutto il mondo.

“Il Project Nimbus di Google sarà un brutto momento nella storia di Google ed un impegno vergognoso e imbarazzante”, ha affermato un dipendente che ha preferito rimanere anonimo per paura di ritorsioni.

“Ho scoperto che il programma Diversità, Equità e Inclusione di Google è un inganno, è più uno strumento per la censura ed il controllo che per supportare veramente i dipendenti”, ha affermato un altro dipendente.

Una dipendente ebrea di Google, Ariel Koren, ha dichiarato di aver deciso di lasciare Google, dove ha lavorato per oltre sette anni, a causa di ritorsioni contro di lei per aver protestato contro il Progetto Nimbus.

“Mi chiamo Ariel Koren. Sono un’impiegata ebrea che lavora da Google da oltre sette anni. Sono così grata agli oltre 700 Googler (insieme a 25 mila persone esterne) che hanno recentemente firmato una petizione chiedendo a Google di revocare il suo atto di ritorsione contro di me per aver protestato contro il suo Project Nimbus, un contratto da 1,2 miliardi di dollari tra Google, Amazon, il governo israeliano ed i militari”, ha scritto Koren.

“Ho costantemente assistito al fatto che, invece di supportare diversi dipendenti che cercano di rendere Google un’azienda più etica, Google mette a tacere sistematicamente le voci palestinesi, ebree, arabe e musulmane preoccupate per la complicità di Google nelle violazioni dei diritti umani dei palestinesi, al punto da vendicarsi formalmente contro lavoratori e creando un ambiente di paura. Nella mia esperienza, mettere a tacere il dialogo ed il dissenso in questo modo ha aiutato Google a proteggere i suoi interessi commerciali con l’esercito ed il governo israeliani. Incoraggio i googler a documentarsi sul Progetto Nimbus […]”, ha scritto.

Nel maggio 2021, proprio nel bel mezzo della violenza militare israeliana contro Gaza, Google ha silenziosamente annunciato il suo più importante sostegno alla violenza di Israele: il Progetto Nimbus, un contratto di cloud computing da 1,2 miliardi di dollari tra Google, Amazon, il governo e l’esercito israeliani. Sebbene i dettagli siano volutamente scarsi, l’accordo afferma che Google aiuterà a costruire data center e fornire infrastrutture cloud a diverse agenzie governative israeliane, tra cui l’esercito israeliano e l’Israel Land Authority, che è l’agenzia responsabile del furto di terre palestinesi per le colonie israeliane.

Il peggio è che il contratto impedisce esplicitamente a Google di chiudere i suoi servizi in futuro, anche in caso di proteste dei dipendenti. Il contratto rende esplicitamente l’azienda incapace di interrompere i suoi servizi, indipendentemente dal fatto che Israele utilizzi la tecnologia per aiutare le violazioni dei diritti umani.

I documenti rivelati dal The Intercept mostrano che attraverso il Project Nimbus, Google fornirà strumenti avanzati di intelligenza artificiale a Israele. I documenti del progetto enfatizzano “le capacità di rilevamento di ‘volti, punti di riferimento facciali, emozioni’ dell’API Cloud Vision di Google”, e durante un webinar di formazione Nimbus, un ingegnere di Google ha confermato ad un cliente israeliano che sarebbe stato possibile “elaborare i dati tramite Nimbus per determinare se una persona sta mentendo”.

È chiaro che gli strumenti forniti tramite Nimbus hanno il potenziale di espandere il modello di sorveglianza, profilazione razziale ed altre forme di violazione dei diritti umani assistite dalla tecnologia da parte di Israele, nonostante il più grande motore di ricerca del mondo sappia che sta stipulando un contratto con un esercito che sta attivamente praticando crimini di guerra e che pratica l’Apartheid, mentre i lavoratori non hanno voce in capitolo su come viene utilizzata la tecnologia fornita.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.