Diplomatici europei chiedono ad Israele di fermare lo sgombero delle famiglie palestinesi

Diplomatici europei chiedono ad Israele di fermare lo sgombero delle famiglie palestinesi

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Diplomatici di quindici Paesi europei hanno chiesto lunedì ad Israele di fermare lo sfratto delle famiglie palestinesi dalle loro case a Sheikh Jarrah, Silwan e nella Città Vecchia della Gerusalemme Est occupata, secondo quanto riferito da Anadolu. Una dichiarazione in tal senso è stata rilasciata dopo che una delegazione di diplomatici ha visitato la Gerusalemme occupata e ha incontrato le famiglie Salem, Dajani, Daoudi e Hammad a Sheikh Jarrah e la famiglia Sub Laban nella Città Vecchia.

La famiglia Sub Laban sta affrontando un ordine di sfratto per mercoledì prossimo. Nel frattempo, la Corte Suprema israeliana sta esaminando la richiesta presentata dai coloni ebrei per sfrattare le famiglie Dajani, Daoudi e Hammad il 29 marzo, durante il mese del Ramadan.

Il 9 marzo, un tribunale israeliano ha rinviato l’esame della richiesta di sfratto della famiglia Salem dalla propria casa. Non è stata fissata una nuova data per l’udienza. Tuttavia, lunedì la municipalità di Gerusalemme, gestita da Israele, ha informato la famiglia che deve demolire una stanza della loro casa entro 21 giorni, con il pretesto che la costruzione non è stata autorizzata.

“Almeno 80 palestinesi rimarranno senza casa se gli sgomberi dovessero andare avanti”, hanno avvertito i diplomatici europei. “Approfittiamo di questa visita per ribadire la nostra ferma opposizione alla politica israeliana delle colonie, illegale secondo il diritto internazionale, e alle misure adottate in questo contesto, compresi gli sgomberi”.

La politica di sgomberi del governo israeliano “aumenta le tensioni e contribuisce all’incremento di violenza in Cisgiordania”, hanno aggiunto. “Ciò aumenta la preoccupazione che le autorità israeliane intendono continuare la politica di demolizioni nella Gerusalemme Est durante il mese del Ramadan”.

I diplomatici hanno sottolineato che la politica coloniale israeliana mina le possibilità di una soluzione a due Stati e di una pace duratura nella regione. “Mina anche gravemente la possibilità che Gerusalemme sia la futura capitale dei due Stati”.

Raafat Sub Laban ha dichiarato ad Anadolu che gli sgomberi fanno parte della politica organizzata israeliana di sfollamento forzato dei palestinesi da Gerusalemme Est. “Questa politica equivale a un crimine di guerra e la comunità internazionale deve agire per fermare questa situazione ingiusta che dura da più di 75 anni”. L’edificio in cui vive la sua famiglia, ha aggiunto, un tempo ospitava diverse famiglie palestinesi che sono state costrette ad andarsene negli anni Settanta. “È stato sequestrato dai coloni illegali. Siamo l’ultima famiglia palestinese qui”.

Ha sottolineato che il governo israeliano non si vergogna più e non nasconde il suo razzismo e la sua discriminazione nei confronti dei palestinesi. “Mia madre soffre di gravi attacchi di ansia e di panico, oltre che di depressione, a causa dei ripetuti tentativi israeliani di sfrattarla e di sequestrare la sua casa. E non siamo soli: almeno 200 famiglie nella Gerusalemme Est occupata devono affrontare la minaccia di sfratto”.

Traduzione per InfoPal di F.L.