Diplomatico israeliano: ‘La Giordania sa che Raed Salah alimenta la tensione intorno alla Moschea al-Aqsa’.

Nazareth – Infopal. Un diplomatico israeliano ha riferito che esiste un “mutuo accordo” tra la Giordania e Israele sul modo di trattare la questione relativa allo shaykh Raed Salah, capo del Movimento islamico all'interno dei territori palestinesi occupati nel 1948, in particolare per quanto riguarda le accuse rivoltegli concernenti la responsabilità nell’alimentare la tensione intorno alla Moschea al-Aqsa.

L'ambasciatore israeliano ad Amman, Yaakov Rosen, ha affermato: “I giordani sanno che chi surriscalda gli animi intorno alla Moschea al-Aqsa è il Movimento islamico (nei territori occupati nel 1948)”; le autorità giordane “non lo ammettono esplicitamente, ma rammentano sempre che al presidente del Movimento islamico, shaykh Raed Salah, non viene affatto permesso l’ingresso in Giordania”. Secondo il diplomatico israeliano, “ciò è indice che sulla questione esiste un mutuo accordo tra i due Paesi”.

Le autorità giordane, all'inizio del novembre scorso, avevano impedito a Salah di entrare in Giordania, dal valico di Hussein, per partecipare alle attività di sostegno a Gerusalemme e alla Moschea al-Aqsa. La stessa cosa era accaduta il 9 settembre 2007.

Da parte sua, l'ambasciatore israeliano ha negato qualsiasi tensione nelle relazioni tra il suo Paese e la Giordania, dichiarando che “l'attuale tensione nei rapporti israelo-giordani consiste solo in differenze di vedute su alcuni punti”.
Egli, in un seminario tenutosi presso l'Università Ebraica di Gerusalemme, lunedì 26 ottobre, per celebrare il quindicesimo anno della firma degli Accordi di pace israelo-giordani, ha detto che “la collaborazione tra i due Paesi prosegue in ogni settore, compreso quello delle forniture d’acqua alla Giordania in base all’accordo di pace tra le due parti; inoltre prosegue la cooperazione tra Israele e la Giordania a livello militare, della sicurezza e nell’economia in generale: ad esempio, gli aerei di linea giordani utilizzano lo spazio aereo israeliano”.

 

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