Dirigente israeliano: è necessaria una riconciliazione con Hamas

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Memo. Yair Lapid, capo del partito israeliano YeshAtid ed ex  ministro delle Finanze, ha duramente criticato il governo israeliano dicendo che si aspetta che crolli prima della fine dell’anno a causa delle sue politiche, come riporta il giornale Yedioth Ahronoth.

In un’intervista a Yedioth Ahronoth, Lapid ha affermato: “Israele sta vivendo il suo periodo peggiore per quanto riguarda i rapporti con la comunità internazionale, perché la sta ignorando. Israele non avrebbe dovuto respingere immediatamente l’iniziativa francese, perché Laurent Fabius, colui che ha proposto l’iniziativa, tra un paio di settimane lascerà la politica. Di conseguenza, il governo avrebbe dovuto dire che avrebbe valutato l’iniziativa e poi l’avrebbe annullata nel giro di un paio di mesi”.

Secondo Lapid, c’è una possibilità di trovare una soluzione politica al conflitto israele-palestinese, ma il governo di adesso non lo vuole perché “sono tutti dei codardi”.

“La questione non riguarda un partner”, ha affermato, riferendosi al pretesto del primo ministro Benjamin Netanyahu secondo cui non esistono partner palestinesi con cui poter parlare di pace.

“Dobbiamo organizzare un comitato regionale a Riyadh o al Cairo e discutere della soluzione dei due stati”.

Lapid ha aggiunto, inoltre, che “ci deve essere una riconciliazione con Hamas, e Stati Uniti e Israele devono accettare di costruire un porto marittimo a Gaza come Hamas fortemente chiede, in modo tale che non attaccherà più Israele.

Ha poi aggiunto: “In caso ci fossero assalti ai tunnel, Israele dovrà immediatamente distruggerli”.

La coalizione al governo di Israele potrebbe crollare prima della fine dell’anno perché “è composta da 61 membri della Knesset, è già in crisi ed è impossibilitata a fare molto altro”.

Traduzione di Domenica Zavaglia