Gaza – New York. Lunedì alti dirigenti delle Nazioni Unite hanno lanciato un avvertimento sulle minacce di una più ampia escalation regionale, chiedendo “la fine delle spaventose sofferenze umane e della catastrofe umanitaria a Gaza”.
In una dichiarazione congiunta, i dirigenti delle Nazioni Unite “piangono la perdita di vite innocenti ovunque, comprese quelle uccise il 7 ottobre e durante gli 11 mesi di conflitto da allora”.
Chiedendo “un cessate il fuoco duraturo, immediato e incondizionato”, i funzionari delle Nazioni Unite hanno anche sollecitato l’immediato rilascio di tutti gli “ostaggi e di tutte le persone detenute arbitrariamente”.
“I [soccorritori] umanitari devono avere accesso sicuro e senza ostacoli a coloro che ne hanno bisogno”, ha aggiunto la dichiarazione.
Sottolineando il devastante bilancio del conflitto in corso, con oltre 41 mila palestinesi uccisi e più di 95.500 feriti da ottobre, la dichiarazione ha sottolineato che “più di 2 milioni di palestinesi sono privi di protezione, cibo, acqua, servizi igienici, riparo, assistenza sanitaria, istruzione, elettricità e carburante – i beni di base per sopravvivere”.
“La dignità, la sicurezza, la salute e i diritti di donne e ragazze sono stati gravemente compromessi”.
I funzionari delle Nazioni Unite hanno sottolineato che “il rischio di carestia persiste” e che tutti i 2,1 milioni di residenti hanno urgente bisogno di assistenza alimentare e di sussistenza.
Ha dichiarato che l’assistenza sanitaria è stata devastata, con oltre 500 attacchi alle strutture mediche di Gaza.
“La nostra capacità di fornire assistenza è indiscutibile se ci viene garantito l’accesso di cui abbiamo bisogno”, hanno affermato, ricordando le campagne di vaccinazione antipolio che hanno raggiunto centinaia di migliaia di bambini nonostante il conflitto.
Citando la “forza inutile e sproporzionata scatenata in Cisgiordania”, la dichiarazione ha affermato che “l’escalation della violenza dei coloni, le demolizioni di case, gli sfollamenti forzati e le restrizioni discriminatorie ai movimenti hanno causato un aumento dei morti e delle vittime”.
“La guerra mette a repentaglio il futuro di tutti i palestinesi e allontana la possibilità di una ripresa”.
I funzionari delle Nazioni Unite hanno inoltre chiesto che ci sia una responsabilizzazione per le gravi violazioni del diritto umanitario internazionale, insistendo sul fatto che “permettere che l’abominevole spirale negativa causata da questa guerra nei Territori palestinesi occupati continui avrà conseguenze globali inimmaginabili”.
La dichiarazione ha anche esortato i leader mondiali a esercitare pressioni diplomatiche, dichiarando: “Siamo chiari: la protezione dei civili è un principio fondamentale per la comunità globale e nell’interesse di tutti i Paesi”.