
Washington. Massimi dirigenti dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno “erroneamente” incluso il caporedattore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg, in una chat di gruppo di Signal in cui avrebbero condiviso piani militari sensibili per attacchi aerei in Yemen, ha riferito The Atlantic lunedì.
Goldberg ha rivelato di aver ricevuto i dettagli dell’attacco il 15 marzo, due ore prima dell’inizio delle incursioni aeree, quando il segretario della guerra Pete Hegseth avrebbe inviato un sms con il piano di guerra, alle 11:44. Il messaggio conteneva dettagli specifici su armi, obiettivi e tempistiche.
Il portavoce del Consiglio per la “sicurezza nazionale” Brian Hughes ha riconosciuto l’autenticità della conversazione trapelata e ha affermato che è in corso un’indagine per determinare come il numero di Goldberg sia stato aggiunto per errore.
Secondo Goldberg, è stato incluso nella chat da qualcuno che si è spacciato per il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Michael Waltz. Altri membri del gruppo avrebbero incluso il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e il direttore dell’intelligence nazionale Tulsi Gabbard.
Due giorni dopo, giovedì, alle 16:28, ha ricevuto una notifica dicendo che sarebbe stato incluso in un gruppo di chat di Signal. Si chiamava “Houthi PC small group“.
Un messaggio al gruppo, da Michael Waltz, recitava quanto segue: “Team: creazione di un gruppo di principali [sic] per il coordinamento sugli Houthi, in particolare per le prossime 72 ore. Il mio vice Alex Wong sta mettendo insieme un team di tigre a livello di vice/capo di stato maggiore dell’agenzia, in seguito alla riunione nella Sit Room di questa mattina per le azioni da intraprendere e lo invierà più tardi questa sera”.
Il termine “comitato dei principali” (PC) si riferisce generalmente a un gruppo dei funzionari più anziani della “sicurezza nazionale”, tra cui i segretari della Difesa, dello Stato e del Tesoro, nonché il direttore della CIA.
Sebbene Goldberg inizialmente dubitasse dell’autenticità dei messaggi, ha riconsiderato la questione dopo che gli attacchi aerei hanno avuto luogo come descritto. Ha avvertito che se le informazioni fossero cadute nelle mani degli avversari, avrebbero potuto mettere a repentaglio il personale militare e di intelligence statunitense in Medio Oriente.
In risposta alla fuga di notizie, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, Brian Hughes, ha riconosciuto l’autenticità della conversazione trapelata, confermando che è in corso un’indagine per determinare come il numero di telefono di Goldberg sia stato erroneamente incluso nella chat.
Tuttavia, il Segretario alla Guerra Hegseth ha respinto le accuse, definendo Goldberg un “giornalista screditato” e negando che fossero stati condivisi piani di guerra. Nel frattempo, Trump inizialmente ha affermato di non essere a conoscenza della violazione, ma in seguito è sembrato scherzarci sopra, liquidando The Atlantic come “non una gran rivista”.
Nonostante la controversia, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato che Trump mantiene “la massima fiducia” in Waltz e nella squadra della “sicurezza nazionale”. Non è ancora chiaro se le informazioni condivise siano state classificate.
(Fonti: IslamTimes, MEMO, agenzie).
Traduzione per InfoPal di F.L.