Dirigenza Onu disapprova demolizione Hotel ‘Shepherds’

New York – Ma'an. Il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, deplora la  la demolizione israeliana dell'Hotel palestinese ad al-Quds ash-Sharqiyyah (Gerusalemme. E' quanto ha riferito il suo portavoce.

“Il segretario generale disapprova la distruzione, avvenuta ieri, dell'Hotel Sheperds, a Gerusalemme Est, per dare spazio a nuove unità abitative nel cuore del quartiere palestinese. L'atto crea solo ulteriori tensioni”, ha affermato il portavoce.

Domenica scorsa, bulldozer israeliani avevano abbattuto l'Hotel ubicato nel quartiere di Shaykh Jarrah, per realizzare 20 abitazioni di lusso destinate ad ebrei. L'atto aveva creato accese reazioni da parte dei leader palestinesi, statunitensi ed europei.

“E' increscioso che non si presti alcuna attenzione alla crescenti preoccupazioni internazionali per l'unilaterale espansione delle colonie israeliane”, ha aggiunto il portavoce Onu, il quale ha pure specificato come azioni di questa natura minacciano le possibilità che le parti negozino la pace.

La demolizione era stata disposta da un costruttore di colonie statunitense, Irving Moskowitz, del quale si contesta la proprietà sull'Hotel in questione.

L'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp) ha spiegato che le autorità israeliane ne confiscarono la proprietà nel 1967 trasferendola al Custode israeliano delle “proprietà degli assenti”, che a sua volta la passò all'Autorità per lo sviluppo di Israele. Poi, nel novembre 1985, ne prese il controllo “C & M Immobiliare”.

L'Hotel fu costruito nel 1930 dalla famiglia del Gran Muftì di Gerusalemme, lo Shaykh Amin al-Husseini, la quale ne rivendica la proprietà.

L'amministrazione americana di Barak Obama aveva sollecitato Israele a non costruire colonie dove, nel 2009, erano stati annunciati piani di trasformazione del sito.

Il premier israeliano ha dichiarato che il suo governo non è direttamente coinvolto nella faccenda della demolizione dell'Hotel, ma che tuttavia, l'atto resta conforme alla legge israeliana.

La dirigenza Onu chiede ad Israele di fermare le costruzioni sulla terra palestinese, illegali in base alla legislazione internazionale.

“Il segretario generale è tornato a chiedere allo Stato di Israele un impegno per il congelamento delle attività coloniali in tutti i Territori palestinesi occupati”.

I palestinesi chiedono che Gerusalemme est sia la capitale del futuro Stato mentre il destino della città resta sospeso ai negoziati per lo status finale.

Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha affermato che le demolizioni minano gli sforzi di pace per raggiungere la soluzione dei due Stati e che “contraddicono la logica di un accordo razionale e necessario tra le parti in merito allo status di Gerusalemme”.

Domenica scorsa, il portavoce del presidente Mahmoud 'Abbas, Nabil Abu Rudeina, aveva dichiarato che le demolizioni precludono la possibilità di ritornare a colloqui, già in fase di stallo da quando Israele si era rifiutato di fermare i lavori edilizi sulla terra palestinese.

“In questo modo, Israele ha distrutto tutti gli sforzi statunitensi e ha posto la parola fine a qualunque possibilità di ritornare ai negoziati” ha concluso Abu Rudeina.

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