Domenica sit in di protesta per la Palestina alla Biennale di Venezia.

Domenica sit in di protesta per la Palestina alla Biennale di Venezia

 Alla 10a Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia sono presenti in violento contrasto il padiglione della Repubblica del Sudafrica e quello dello Stato di Israele. 

Padiglione della Repubblica del Sudafrica: l’architettura del dopo-apartheid. 

“La liberazione del Sudafrica e la transizione pacifica alla democrazia sono ampiamente note e ammirate in tutto il mondo. Il regime di apartheid era tristemente noto per come istituzionalizzava segregazione e discriminazione razziale e anche per come era riuscito a includere con successo l’architettura e l’urbanistica nel suo imponente progetto socio-spaziale. La questione che si pone agli osservatori e a coloro che si occupano di pianificazione urbana è la seguente: come si sono trasformate le città dopo la fine dell’apartheid?”

(dalla presentazione del padiglione) 

Padiglione dello Stato di Israele:  l’architettura dell’apartheid. 

La partecipazione israeliana alla Biennale è patrocinata dallo Stato di Israele, uno stato che continua, contro tutte le leggi internazionali e le risoluzioni dell’ONU, l’occupazione  della Cisgiordania e della striscia di Gaza; continua a negare il diritto al ritorno dei profughi Palestinesi; a condurre una guerra giornaliera, un vero e proprio genocidio, contro i bambini, gli uomini e le donne Palestinesi, contro le loro case e i loro mezzi di sostentamento.

Lo Stato di Israele è ancora impegnato in una guerra contro il Libano che è iniziata a luglio e che ha portato alla morte di oltre mille libanesi, alla distruzione di infrastrutture, strade, edifici, ponti, impianti elettrici e di migliaia di case.

Gli architetti, gli ingegneri e gli urbanisti israeliani sono completamente coinvolti nella pianificazione e nella realizzazione di un sistema di oppressione e controllo che è iniziato con l’appropriazione e la confisca di terre a partire dal 1948, e continua oggi nella Cisgiordania e nella striscia di Gaza  costruendo colonie e bypass roads illegali e il Muro dell’Apartheid.

La mostra contiene modelli di monumenti che commemorano sia le  vittime dell’Olocausto sia i soldati uccisi nelle varie guerre israeliane dal 1948.

La storia dell’Olocausto e delle sue vittime ebree è così confusa con la storia coloniale israeliana e con la morte dei soldati uccisi mentre invadevano, occupavano e annettevano terre arabe.

Tra i monumenti presentati si distinguono quelli dedicati a:

  • Palmach, organizzazione paramilitare terroristica, protagonista della pulizia etnica del ’47-’48 
  • Negev Brigade, nella quale confluì il Palmach
  • Israeli Intelligence Services, responsabili di innumerevoli assassini extragiudiziali e di torture

Tutta la mostra mette in evidenza Israele come uno stato vittima, costantemente sotto attacco e in pericolo, cosicché le guerre  possono essere giustificate e acquisire legittimità. 

E’ incredibile che la Biennale di Venezia, una manifestazione internazionale di arte e architettura, di civilizzazione e di progresso della umanità, possa fornire spazio per una così evidente giustificazione e commemorazione del genocidio, della guerra e dello spargimento di sangue.

 

Come per il Sudafrica il boicottaggio e le sanzioni contro lo Stato di Israele faranno scomparire l’apartheid anche in Palestina.

Il muro di Ariel Sharon e di Shimon Peres sarà alla fine abbattuto e ne rimarrà memoria come del muro di Berlino, la memoria di periodi tra i più oscuri della storia dell’umanità.  

ISM-Italia–Forumpalestina–Il Pane e le Rose. 

Come e perchè arrivare per il Sit-in a Venezia domenica 12 novembre 2006. 

Domenica 12 novembre 2006, a partire dalle ore 14.30, si terrà a Venezia un sit-in lungo lo stradone che porta dall’imbarcadero Giardini all’ingresso della Biennale Architettura. 

Il sit-in è legato a quanto sta avvenendo da mesi nella striscia di Gaza e a quanto è avvenuto in Libano, con il sostegno complice di USA e UE ai crimini di guerra israeliani.

Il sit-in è legato alla presenza del padiglione israeliano alla Biennale Architettura, nel quale la storia dell’Olocausto e delle sue vittime ebree è confusa con la storia coloniale israeliana e con la morte dei soldati uccisi mentre invadevano, occupavano e annettevano terre arabe.

Carattere del sit-in: una presenza di denuncia, nè intrusiva né aggressiva (all’esterno e non all’interno della mostra), nel segno del silenzio, nel segno del nostro dovere di  testimonianza di quanto è avvenuto e sta avvenendo nella striscia di Gaza, in Cisgiordania e in Libano, di quanto sta continuando ad avvenire in Iraq e Afghanistan. 

Raduno nei pressi dell’imbarcadero Giardini dalle 13.30 alle 14.30

Inizio sit-in ore 14.30  Fine sit-in di massima ore 16.00. 

I partecipanti si schiereranno a destra e a sinistra dello stradone indossando i sudari preparati dall’artista torinese Piero Gilardi. 

Il sit-in è accompagnato dalla distribuzione di un volantino in italiano e in inglese (vedi seguito). Il pubblico della Biennale è un pubblico internazionale. 

Come arrivare dalla stazione Venezia Santa Lucia alla Biennale:

Prendere uscendo dalla stazione il vaporetto 51 all’imbarcadero a destra in direzione piazzale roma. Durata del percorso  tra acquisto biglietto,  attesa e 30 minuti della corsa, circa un’ora. 

Come arrivare a Venezia in treno:

Firenze Venezia

07:08  FI.SMN 11:03 VE S.L.

09:27 FI C.M FI.RIFR 12:26 MESTRE 12.40 MESTRE 12.50 VE S.L.

Genova Venezia

07:19  GE P.P. 12:09 VE S.L.

07:58  GE P.P.13:09 VE S.L.

Varese Venezia

07:13  VARESE 11:38 VE S.L.

08:07 VARESE 12:44 VE S.L.

Torino Venezia

07:00 TO P.N. 12:09 VE S.L.

07:55  TO P.N.13:09 VE S.L.  

Riferimento telefonico: 347 2745166 

Chi intende partecipare comunichi a info@ism-italia.it la sua decisione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.