Donna di Gerusalemme costretta a demolire la propria casa

unnamedGerusalemme-PIC e Quds Press. Mercoledì, una donna palestinese è stata costretta a demolire parte della sua casa nel quartiere di Beit Hanina, nella Gerusalemme occupata, per evitare di pagare i pesanti costi di demolizione della municipalità di Gerusalemme.

La municipalità israeliana ha ordinato alcuni mesi fa la demolizione di un’ampliamento costruito su una casa nel quartiere di Beit Hanina perché  non aveva i permessi di costruzione necessari.

Secondo quanto riporta Quds Press, Shirin al-Sidawi, la proprietaria dell’appartamento, ha affermato che mercoledì mattina le squadre municipali israeliane sono arrivate per eseguire l’ordine di demolizione ma lei le ha fermate e ha iniziato la demolizione da sola, per evitare i costi.

Al-Sidawi ha sottolineato che le squadre del comune si sono rifiutate di andarsene fino a quando sono arrivati gli operai e i bulldozer.

Al-Sidawi ha affermato che la sua casa è stata costruita prima del 1967. Ma lei ha recentemente aggiunto due stanze, una di legno, l’altra di alluminio.

Le famiglie palestinesi nella Gerusalemme Est occupata demoliscono regolarmente le loro case per evitare di pagare le spese di demolizione del comune di Gerusalemme. Nel mese di marzo, quattro famiglie di Gerusalemme sono state costrette a demolire le loro case a Silwan, mentre un’altra famiglia è stata costretta a demolire la sua casa a Beit Hanina.

Dall’inizio del 2016, Israele ha demolito decine di case nei Territori Palestinesi Occupati in un’escalation senza precedenti con pretesti inconsistenti tra cui quella per presunta “necessità militare”, per mancanza di permessi e per punizione. Hanno tutte un’unica conseguenza: decine di migliaia di persone, la maggior parte dei quali bambini, si trasforma in senza tetto.

Traduzione di Edy Meroli