Donna palestinese investita da colono israeliano vicino a Shufaat

Gerusalemme-Ma’an. Una Palestinese è stata investita da un colono ebreo nei pressi del quartiere di Shufaat, a Gerusalemme Est mentre si stava recando alla preghiera in una vicina moschea, venerdì. E’ quanto ha reso noto a Ma’an la famiglia della giovane.

Suzanne al-Kurd, di 29 anni, è stata investita dall’auto guidata da un israeliano mentre camminava di fronte alla Moschea di Shufaat.

E’ stato riferito che il veicolo ha accelerato improvvisamente quando al-Kurd ha attraversato la strada e l’ha colpita direttamente prima di allontanarsi a tutta velocità, lasciandola a terra ferita.

Alcuni passanti palestinesi che erano nelle vicinanze al momento dell’incidente sono accorsi in suo aiuto dopo l’attacco, ha riferito la madre, aggiungendo che è stata portata in ospedale dove è stata curata per contusioni e dolori alle gambe, al bacino e alle braccia nonché per vertigini e cefalea.

La madre ha detto che sua figlia ha riconosciuto il conducente del veicolo come un colono ebreo perché indossava una kippah, lo zucchetto degli ebrei religiosi.

“L’atto è stato compiuto in maniera deliberata perché l’ha investita ed è fuggito a tutta velocità, solo perché mia figlia indossava abaya e hijab”, ha detto, riferendosi ai vestiti spesso indossati dalle donne musulmane religiose.

L’incidente giunge sulla scia di gravi crimini di odio contro i Palestinesi in tutta Gerusalemme, in Cisgiordania, e all’interno di Israele, con almeno quattro diversi attacchi di Israeliani nella notte.

Viene riferito che molti tassisti palestinesi hanno smesso di lavorare a Gerusalemme, tra una ripresa degli attacchi che ha avuto inizio nel corso dell’estate e si sono intensificati nelle ultime settimane.

Le aggressioni si collocano all’interno delle crescenti tensioni in città dopo una serie di singoli attacchi palestinesi contro gli Israeliani nella Gerusalemme Est occupata.

Questi attacchi sono aumentati durante l’offensiva israeliana su Gaza che ha lasciato sul campo circa  2.200 morti e una ripresa della violenza militare israeliana in tutta Gerusalemme e in Cisgiordania che ha provocato 50 morti, quest’anno, e oltre un migliaio di prigionieri.

Traduzione di Edy Meroli