Dopo 90 giorni di sciopero della fame, al-Qeeq senza avvocato

unnamedRamallah-PIC. La famiglia di Muhammad al-Qeeq, giornalista palestinese in sciopero della fame, ha dichiarato che non ha un avvocato per difendere il suo caso dopo 90 giorni continui di sciopero della fame.

L’Associazione Prigionieri Palestinesi (PPS) si è tirata indietro nel difendere il caso di al-Qeeq in risposta alla riluttanza dei servizi segreti israeliani verso i ricorsi presentati dai suoi avvocati.

Il capo del comitato dei detenuti ed ex detenuti, Issa Qaraqe, ha affermato, in una conversazione telefonica con la famiglia di al-Qeeq, che la riluttanza mantenuta dal pubblico ministero israeliano è il segno di un tentativo pianificato di uccidere al-Qeeq.

Il PPS aveva informato le autorità di occupazione israeliane della sua intenzione di abbandonare il caso se non ci sarebbe stata una risposta agli appelli che hanno presentato entro domenica sera. Il PPS ha detto che l’occupazione israeliana, e nessun altro, è responsabile della vita di al-Qeeq, aggiungendo che la famiglia è stata aggiornata.

L’avvocato, Hanan Khatib, del Comitato dei prigionieri, ha anche lanciato l’allarme sulle condizioni critiche della salute del prigioniero al-Qeeq, dopo tre mesi di sciopero della fame. Ha aggiunto che al-Qeeq ha avuto attacchi cardiaci gravi, dolori lancinanti, perdita di peso, spasmi alle membra, perdita della capacità uditiva e disturbi cardiovascolari.

Al-Qeeq è stato arrestato nella sua casa di Ramallah il 21 novembre 2015 e è stato sottoposto a tortura dura nel corso del procedimento di indagine, poi tenuto in detenzione amministrativa senza processo o accuse, che ha fatto sì che iniziasse uno sciopero della fame a tempo indeterminato pochi giorni dopo.

Traduzione di Edy Meroli