Dopo otto anni di coma muore Ariel Sharon

63667_10152641288191542_1233153383_nQudsn.ps. Fonti mediche israeliane hanno da poco annunciato la morte dell’ex presidente del governo d’occupazione Ariel Sharon, dopo che nei giorni scorsi le sue condizioni di salute erano peggiorate e dopo otto anni di coma trascorsi in diversi ospedali israeliani.  

Il giornale israeliano “Yediot Ahronot” ha dichiarato nel proprio sito Internet che “dopo otto anni di coma s’è fermato il cuore di una delle personalità israeliane più importanti ad aver gettato le basi per la costruzione dello stato d’Israele: l’ottantacinquenne Ariel Sharon, ex primo ministro”, aggiungendo che “Sharon fu uno dei principali capi militari nella storia dello stato d’Israele. Dopo la sua lotta contro la malattia ed il grave peggioramento delle condizioni di salute s’è arreso alla morte.”  

Ariel Sharon è nato a Kfar Malal il 26 febbraio del 1928.
Suo padre emigrò dalla Russia in Israele dopo la prima guerra mondiale. Sharon, che aveva una sorella maggiore, iniziò come giocatore del Maccabi Tel Aviv, ed influenzato dalla vita dei genitori, alte personalità militari russe, s’arruolò nelle fila dell’esercito israeliano.
Prese parte ai massacri organizzati con atrocità dalle bande sioniste contro i villaggi arabi di Gerusalemme e non. Nel 1942 entrò nell’Haganà inziando così la sua lunga carriera militare, in cui ricoprì importanti incarichi nella polizia nel 1947. All’età di vent’anni fu comandante di plotone e compì il massacro di Wadi al-Latrun a Gerusalemme occupata, nel quale riportò gravi ferite. Una volta guarito divenne ufficiale dei servizi segreti nell’unità che ha combattuto a Falluja, nell’interno della Palestina occupata, e nel 1950 si trasferì nella brigata Golani diventando comandante di una squadra segreta di ricognizione. Nel 1951 fu nominato ufficiale dei servizi segreti presso la direzione generale, e nel 1952 svolse un ruolo importante nel comando della zona settentrionale del paese, guadagnandosi così il grado di capitano. Successivamente si dedicò agli studi, ottenendo una laurea in Storia e in Studi sul Medio Oriente presso l’università ebraica. 

Yediot Ahronot ha affermato che Sharon fu “una persona controversa sia in Israele che fuori di esso. Alcuni israeliani vedono in lui un eroe nazionale, altri un ostacolo al processo di pace. Altri ancora lo descrivono come un criminale di guerra dato il ruolo militare avuto nell’invasione israeliana del Libano meridionale nel 1982.  

Nel 1983 fu costretto a dimettersi dalla carica di ministro dell’Esercito dopo che la Commissione speciale israeliana per le indagini sul massacro di Sabra e Shatila stabilì che egli non fece abbastanza per prevenirlo.
Nel 2001 vinse le eleizoni israeliane con una maggioranza schiacciante adottando posizioni politiche più moderate, e nel 2004 avviò il piano di disimpegno unilaterale israeliano dalla Striscia di Gaza.
Nel 2006 entrò in coma dopo un ictus cerebrale.   

Sharon fu accusato della responsabilità di numerosi crimini tra cui:  

  • il massacro di Qibiya nel 1953
  • l’uccisione e la tortura dei prigionieri egiziani nel 1967
  • l’invasione di Beirut
  • il massacro di Sabra e Shatila
  • le incursioni nella moschea di al-Aqsa nel 2000
  • il massacro di Jenin nel 2002
  • l’operazione “scudo difensivo”
  • l’omicidio di diversi membri della resistenza palestinese, primo fra tutti quello dello sheykh Ahmad Yasin, fondatore di Hamas.

 

Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo