Doppio standard: perché l’Occidente a volte condanna il terrorismo e altre volte lo condona

MEMO. Di Mustafa B Mheta. La notizia che gruppi terroristici siriani come Tahrir Al-Sham, l’ex gruppo di Jabhat Al-Nusra, siano entrati in Ucraina per combattere l’esercito russo a nome dell’esercito ucraino neonazista, è molto confusa. Siamo stati portati a credere per anni che le potenze occidentali guidate dagli Stati Uniti stiano combattendo il terrorismo in tutto il mondo, eppure qui abbiamo un gruppo di noti terroristi che sostanzialmente si uniscono all’Occidente dalla parte dell’Ucraina contro la Russia.

I gruppi demonizzati dagli Stati Uniti, come Daesh e Al-Qaeda, sono i gruppi terroristici più odiati e pericolosi al mondo; l’idea comune è che il “mondo libero” deve combatterli e distruggerli. All’indomani degli attacchi dell’11 settembre, l’allora presidente degli Stati Uniti George W. Bush dichiarò al mondo: “O siete con noi o con i terroristi”; uno o l’altro, nessuna via di mezzo. Gruppi terroristici designati sono diventati il ​​nemico pubblico numero uno dall’oggi al domani.

Ora vediamo gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali che lasciano liberamente passare i terroristi designati per andare in Ucraina a combattere contro i russi. Perché questi combattenti non vengono detenuti e portati alla Corte penale internazionale? Ipocrisia non è una parola troppo dura per descrivere ciò che sta accadendo, il che scredita l’intero mantra della “guerra al terrore” che l’Occidente canta da due decenni.

È una sfida alla logica combattere i terroristi quando ti fa comodo e usarli quando ti fa ancora più comodo. Gruppi come Daesh e Jabhat Al-Nusra sono ben noti per la loro crudeltà in Siria, al punto che la loro pretesa di essere rappresentativi della fede dell’Islam è messa in dubbio dai musulmani. Sono stati ripudiati da quasi tutti i leader musulmani, indipendentemente dal ramo dell’Islam a cui appartengono. Devono essere fermati e portati davanti alla Corte penale internazionale dell’Aia; non ci sono ragioni o scuse perché ciò non accada. Eppure… eccoli lì in Ucraina, che combattono dalla stessa parte dell’Occidente.

Ciò rafforza l’argomento avanzato da molti accademici musulmani secondo cui gli Stati Uniti e l’Occidente hanno creato Al-Qaeda e Daesh per fare il loro lavoro sporco nel mondo musulmano. Vedere Jabhat Al-Nusra in Ucraina dà credito a questa ipotesi e alla convinzione che il gruppo abbia poco, se non nulla, a che fare con l’Islam. Questo punto di vista viene poi accreditato dai rapporti secondo cui nei campi di tali gruppi sono stati trovati alcol, droghe e altri materiali sovversivi, tutti “haram” – proibiti – nell’Islam.

Un giorno la verità verrà fuori e il mondo dovrà ammettere che siamo stati ingannati fin dall’inizio nel credere che queste organizzazioni terroristiche siano “islamiche”. Quello sarà il giorno in cui il progetto internazionale sull’islamofobia sponsorizzato dallo stato crollerà e sarà smascherato per quello che è veramente.

Per cosa stanno combattendo i terroristi di Jabhat Al-Nusra in Ucraina? Prevedono di istituire un califfato al fianco dei neonazisti del posto? Tutto dà l’impressione che coloro che hanno creato tali gruppi, che sono stati ampiamente utilizzati in Libia, Iraq e Siria per effettuare un cambio di regime, stiano esaurendo le idee e non sappiano più cosa fare con la loro progenie terroristica. La probabile previsione è che questi combattenti alla fine si stabiliranno nel cuore dell’Europa e diventeranno una spina nel fianco degli stessi governi europei che per primi si sono impegnati alla loro creazione. I polli torneranno al pollaio.

Come è stato ampiamente affermato da quando i russi sono entrati in Ucraina, l’ipocrisia occidentale è stata smascherata nell’Europa orientale. I palestinesi che resistono alla brutale occupazione militare di Israele sono abitualmente descritti come “terroristi” dagli stessi paesi che elogiano la resistenza dei cittadini ucraini contro le forze russe. In effetti, gli stati occidentali stanno persino incoraggiando i propri cittadini ad andare in Ucraina per sostenere la resistenza. La retorica razzista e anti-islamica è ora dominante, senza vergogna.

Ora abbiamo gruppi terroristici che hanno ottenuto il via libera da paesi che dovrebbero arrestarli. Questo indica disprezzo per il diritto internazionale e la giustizia. Come ci si può aspettare di vedere la giustizia sulla scena mondiale quando l’Occidente tira i fili e sposta i pali quando e dove fa comodo ai propri interessi? Quando le etichette di “terroristi” vengono usate arbitrariamente e tutti coloro che non piacciono a questo governo o a quel regime vengono liquidati come individui o gruppi “terroristi”, allora le parole perdono significato e impatto. Quando tutti sono terroristi, nessuno lo è.

Il mondo è sconvolto dall’incapacità dell’Occidente di distinguere tra giusto e sbagliato, tra buono e cattivo. La fiducia nel sistema giudiziario internazionale è stata danneggiata, forse irreparabilmente. Osserviamo con quanta rapidità le sanzioni sono state imposte alla Russia e ai russi, applicate loro in pochi giorni. Eppure sette decenni dopo la pulizia etnica della Palestina e i crimini di guerra e contro l’umanità in corso di Israele, le sanzioni contro lo stato dell’apartheid non sono mai stati all’ordine del giorno, né tantomeno imposti. La condanna occidentale del terrorismo non ha più alcun significato reale; è pura vanità placare cittadini sempre più creduloni. A luta continua, la lotta continua.

(Foto: una protesta contro gli attacchi russi all’Ucraina a Londra, Regno Unito, il 12 marzo 2022 [Raşid Necati Aslım/Anadolu Agency]).

Traduzione per InfoPal di Stefano Di Felice