Ashraf al-Qaddourah, portavoce del ministero della Salute di Gaza, ha riferito l’accaduto ai danni del 25enne Bassam Rihan, residente a Jabaliya.
“Rihan era in possesso di tutti i permessi per recarsi in un ospedale in Cisgiordania attraverso il valico di Beit Hanoun, al confine tra Gaza e Israele (Territori palestinesi occupati nel ’48, ndr)”.
Bassam era stato ferito tre anni fa nei giorni della guerra israeliana su Gaza, e già era stato curato in una clinica egiziana, mentre tutto era stato predisposto, tra palestinesi e israeliani, per il suo trasferimento in un ospedale della Cisgiordania.
Parla di “sequestro” al-Qaddourah, e “di violazione ai Diritti Umani, così come definiti dall’Onu e dalle numerose leggi internazionali”.
“Per Israele, tutto questo sembra non avere un valore per i pazienti palestinesi”, ha commentato il responsabile del ministero di Gaza.
Proprio presso il valico di Eretz si registra un’alta casistica di episodi di questo tipo, con minacce e persecuzioni, abusi psico-fisici e sequestri come quello di Bassam.
Per questa situazione al-Qaddourah ha rivolto un appello a tutte le organizzazioni sanitarie del mondo perché denuncino, nei fori internazionali, le pratiche israeliane: l’oltraggio alle leggi internazionali è motivo di instabilità regionale.
Tra le parti invitate a intervenire, anche il Comitato Internazionale per la Croce Rossa (Icrc), affinché si attivi per la liberazione del palestinese arrestato ieri a Gaza.
Bassam Rihan non riesce a deambulare, fu ferito alle gambe nella guerra “Piombo Fuso”, e sono stati seriamente compromessi i nervi degli arti inferiori.