Negev – Ma’an. Domenica la polizia israeliana ha arrestato due adolescenti nella regione del Negev per aver lanciato pietre contro i veicoli israeliani che viaggiavano nella Strada 31, secondo quanto riferito da un portavoce della polizia.
Il portavoce ha identificato i detenuti come due ragazzi di 14 anni della comunità beduina di Al-Atrash.
I due adolescenti sono accusati di aver causato danni alle proprietà. Non sono stati riportati feriti.
Il portavoce ha dichiarato che è in corso un indagine.
A settembre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva dichiarato una “guerra contro il lancio di pietre”, stabilendo una pena minima d’incarcerazione per gli adulti che lanciano pietre e consentendo alle forze israeliane di usare il fuoco dei cecchini contro i lanciatori di pietre in circostanze che costituiscono un pericolo mortale.
Netanyahu aveva dichiarato che ci sarebbero state “multe significative” per i minori che commettono tali reati e per i loro genitori.
La Knesset aveva già passato a luglio una legge che rendeva le pene più severe, permettendo ai lanciatori di pietre una condanna a 20 anni di prigione quando l’intenzione di ferire potesse essere provata e a 10 anni in caso contrario.
Nel momento in cui la legge era stata approvata, il parlamentare palestinese aveva detto: “Chi manderà in prigione il giudice? Colui che demolisce le case, confisca le terre, uccide il fratello, o il ragazzo che lancia una pietra?”
Le autorità israeliane sono state a lungo criticate per l’attuazione di misure severe contro i lanciatori di pietre palestinesi che vengono raramente applicate contro israeliani ebrei che compiono atti simili.
Traduzione di F.G.