Ebraicizzazione e colonizzazione israeliana: nuove demolizioni a Gerusalemme e in altre zone della Cisgiordania. Chiusa la Valle del Giordano

al-Quds (Gerusalemme) – Pal-Info, Memo, Imemc, Press Tv. Ieri, 13 luglio, bulldozer israeliani hanno demolito quattro abitazioni di cittadini palestinesi. 

L'operazione è stata accompagnata da personale della municipalità di al-Quds (Gerusalemme), polizia e militari israeliani. A Beit Hanine (Gerusalemme), l'abitazione di Rashid al-Rajabi è stata abbattuta nonostante la resistenza del proprietario che si rifiutava di abbandonarla. 

Mahmoud Mohammed al-'Essawi è stata la seconda vittima della politica di demolizione israeliana. 

La sua abitazione, circa 100 m2, si trovava a Gerusalemme est. 

La terza abitazione abbattuta era ancora in costruzione, di proprietà Sabah Abu Ramila. 

La donna è rimasta ferita durante i tentativi di resistenza ai soldati israeliani. 

Nella stessa area, Khalil Dari è stato il quarto cittadino palestinese a perdere la casa. 

In tutti e quattro i casi di demolizione, le giustificazioni fornite dalle autorità d'occupazione israeliane: 'mancanza di licenza per costruire'. 

In altri casi, si adducono motivi di sicurezza e la necessità di proteggere le colonie israeliane dagli agglomerati palestinesi. 

Seguito dall'eco di dichiarazioni di deputati palestinesi delle vari fazioni politiche, Hamas punta il dito contro il gruppo di Oslo dove, 'si crearono i presupposti per la politica di giudeizzazione e di pulizia etnica che emerge con ferocia in questi mesi'. 

Gerusalemme al centro delle apprensioni del popolo palestinese ma anche altre zone della Cisgiordania sono minacciate da demolizioni ed espulsioni. 

A Burka, villaggio a nord della Cisgiordania, le forze d'occupazione hanno consegnato tre ordini di demolizione per due abitazioni ed una falegnameria. 

L'avviso è stato dato nel corso di raid notturni presso le abitazioni palestinesi interessate. 

Questa volta, numerose famiglie resteranno senza casa. Una delle abitazioni che sarà demolita è abitata da diverse famiglie per un totale di 20 venti residenti. 

Nella Valle del Giordano, i militari israeliani hanno dichiarato l'intera area 'zona militare chiusa'. Sono stati chiuse i principali ingressi della città di Gerico, di al-Oja ed è stato interdetto l'accesso ad altre zone. 

I soldati israeliani sono stati spiegati su numerosi mezzi di pattuglia; la motivazione fornita per aver preso pieno possesso della Valle del Giordano: 'il potenziale pericolo di un attacco contro target israeliani'. 

E mentre Israele autorizza la costruzione di nuove colonie a Gerusalemme est, gli Stati Uniti conducono una politica di freddezza e inerzia di fronte all'aggressività del colonialismo israeliano. 

Le uniche preoccupazioni pubbliche sono state quelle di Barroso, Presidente della Commissione europea, che ammette di temere ulteriori escalation nel progetto coloniale israeliano fino alla creazione di punti di non ritorno nel processo di pace.            

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