Egitto, al-Asha’al: stiamo assistendo all’estirpazione della Fratellanza dalla scena politica

Il Cairo-Quds Press. Abdulaah al-Asha’al, professore egiziano di diritto e relazioni internazionali, ha ritenuto che la decisione di estirpare la Fratellanza Musulmana e allontanarla dalla scena politica è stata indubbiamente presa, senza che vi sia, in merito, alcun segno di discordia tra i leader dell’esercito.

In alcune dichiarazioni rilasciate a Quds Press, al-Asha’al ha escluso l’eventualità di raggiungere qualsiasi tipo di riconciliazione tra la Fratellanza e l’esercito in questo momento. Ha dichiarato: “La Fratellanza, con la sua reazione al golpe, ha scommesso sulla possibilità piegare l’esercito, ma ciò non è accaduto. Attualmente siamo di fronte ad una situazione politica e di sicurezza basata sull’eliminazione della Fratellanza dalla scena politica egiziana. Personalmente, alla luce degli avvenimenti in corso, non vedo che il gruppo islamico possa avere alcun posto nell’attuale scena politica egiziana”.

Nello stesso contesto, il professore egiziano ha rifiutato di paragonare la decisione recente, di estirpare la Fratellanza, con gli storici scontri avvenuti tra quest’ultima e Abdel Nasser. Egli si è detto convinto che le due vicende son ben distinte. “Le circostanze attuali e le parti in causa sono diverse da allora. Abdel Nasser non è al-Sisi e la fase storica è diversa. L’intenzione di liquidare la Fratellanza è l’unico comune denominatore tra le due fasi”, ha aggiunto.

Al-Asha’al ha anche escluso qualsiasi collegamento tra il rilascio del deposto presidente Hosni Mubarak, e gli scontri tra la Fratellanza e l’esercito. Ha affermato: “Non credo che ci sia un legame diretto tra gli scontri in corso tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana e la decisione di liberare Mubarak, in quanto ogni evento ha le sue circostanze e giustificazioni. Mubarak ha concluso il periodo di detenzione imposto dalla legge e doveva essere rilasciato. Per essere riarresto ci sarebbe la necessità di altri capi d’accusa. In ogni caso il suo rilascio non significa il suo ritorno alla vita politica, moralmente e politicamente egli è finito. Inoltre, è stato l’esercito a spodestare sia Mubarak che Mohammed Mursi, dunque non credo che ci sia un posto per loro nella scena politica attuale”.