Egitto, cristiani e musulmani in corteo contro video blasfemo

Egitto, cristiani e musulmani in corteo contro video blasfemo

Al Masry al Yowm. Nel tardo pomeriggio di venerdì 14 settembre, la Fratellanza Musulmana in Egitto ha organizzato una manifestazione di massa davanti alla moschea “Mustafa Mahmoud”. La manifestazione ha riunito i salafiti, i membri dell’organizzazione Jama’a al-Islamiya, insieme a tre delegazioni della diocesi di Giza, la Chiesa di Maria Vergine di Embaba, la Chiesa di Abu Seven del Mohandiseen, e la Chiesa di Sant’Antonio di Ard al-Lewa.

I manifestanti hanno cantato “Musulmani e cristiani mano nella mano” e hanno ribadito che l’attuale crisi provocata dal video anti-islam, “Innocenza dei musulmani”, servirà solo a rafforzare il rapporto tra musulmani e cristiani in Egitto.

I media locali hanno ampiamente accusato gli immigrati copti che risiedono negli Usa, per il loro presunto coinvolgimento nella produzione del film. L’arcivescovo Silwanus Fekry della Chiesa di Maria Vergine, ha dichiarato ad Al-Masry Al-Youm che, se queste accuse fossero vere, coloro che sono coinvolti nella produzione hanno agito contro lo spirito vero del Cristianesimo.

Fekry ha  sottolineato che i cristiani copti godono di pieni diritti in Egitto, aggiungendo che il vescovo di Giza, Thodisius, ha inviato una delegazione di sacerdoti per manifestare contro gli insulti al profeta Muhammad.

Nel frattempo, decine di fedeli hanno manifestato sulle scale della moschea di Fatah, in piazza Ramses, per denunciare il film. I manifestanti hanno usato tre altoparlanti fissati su un veicolo. Alcuni di loro si sono diretti in piazza Tahrir per unirsi alla manifestazione di massa.

Nel pomeriggio, dopo la preghiera del venerdì, centinaia di manifestanti hanno marciato dalla moschea di al-Azhar in direzione di piazza Tahrir, per continuare le proteste in corso contro il film blasfemo.

(…) Sempre ad al Cairo, dopo la preghiera del venerdì, decine di manifestanti hanno organizzato una marcia fuori della moschea al-Istiqama di Giza.

(…) Gli scontri, che hanno avuto inizio mercoledì 12 settembre, sono continuati nei pressi dell’ambasciata Usa, quando, nel pomeriggio di venerdì, alcuni manifestanti hanno tentato di scalare la barriera di cemento eretta in mattinata dalle forze di sicurezza, lanciando delle pietre contro di esse. La polizia ha risposto lanciando gas lacrimogeni e usando cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti.

In piazza Tahrir, i manifestanti hanno assaltato e cacciato l’equipaggio della rete televisiva privata CBC e un reporter straniero, sostenendo che essi erano di parte, tuttavia alcuni manifestanti hanno cercato di difendere i giornalisti.

(…) Venerdì mattina, il ministero della Sanità egiziano ha annunciato che 224 persone sono state ferite negli scontri in corso. Per la maggior parte di essi si è trattato di ferite lievi e contusioni, e alcuni casi di svenimento.

Il ministero dell’Interno ha affermato che giovedì 13 settembre, le forze di sicurezza hanno arrestato 37 manifestanti accusati di aver aggredito la polizia e danneggiato proprietà pubbliche e private. Il ministero ha aggiunto che gli arrestati sono stati condotti immediatamente davanti al pubblico ministero per essere interrogati.