Egitto e Israele pianificano impianto gas nel Sinai per 15 miliardi di dollari

Sinai-MEMO. Egitto e Israele stanno pianificando la costruzione di un impianto di liquefazione di circa 10-15 miliardi di dollari sul Mar Rosso, nel Sinai, per l’esportazione in Asia, secondo quanto riferito dal Globes, a seguito di una visita in Egitto del ministro israeliano dell’Energia, Yuval Steinitz, avvenuta la scorsa settimana.

“Il mondo intero deve apprezzare il grande contributo che el-Sisi ha dato alla stabilità dell’Egitto, che è necessario per la stabilità della regione”, ha affermato Steiniz al Mediterranean Gas Forum avvenuto al Cairo, a cui hanno partecipato diversi ministri dell’energia nella regione.

La visita di Steiniz ha incluso un tour delle piramidi con il ministro egiziano del Petrolio, Tarek El-Molla, durante il quale hanno discusso iniziative congiunte sul pompaggio di gas. L’incontro – e la struttura proposta – simboleggiano il rafforzamento delle relazioni tra Israele ed Egitto rispetto ai progetti energetici.

Il nuovo impianto di liquefazione nel Sinai sarà simile a quello originariamente proposto dalla Eilat-Ashkelon Pipeline Co che sarebbe stato costruito in Israele, vicino a Eilat, ma respinto dopo che il ministero della Protezione ambientale si era opposto.

Secondo Globes, in Egitto la capacità di ritardare tali progetti per motivi ambientali è più limitata.

Costruirlo sul Mar Rosso consentirà loro di aggirare i costi che dovrebbero sostenere se passasse attraverso il Canale di Suez.

La scorsa settimana, Steinitz ha annunciato che le esportazioni israeliane di gas naturale verso l’Egitto inizieranno a novembre, come parte di un accordo di esportazione di 15 miliardi di dollari tra la Delek Drilling di Israele, la Noble Energy degli Stati Uniti ed una controparte egiziana.

Israele ha definito questo accordo come il più importante da quando è stato firmato il trattato di pace nel 1979.

Nel 2011, manifestanti sabotarono il gasdotto che trasportava gas egiziano verso Israele. Quando l’ex-presidente Mohammed Morsi venne eletto, le compagnie egiziane di gas cancellarono un accordo per la fornitura di gas a Israele.