Egitto, golpe dello Scaf: deposto Mursi

InfoPal. Dopo giorni di rivolte di piazza contro il governo del presidente Mohammad Mursi, dopo l‘ultimatum dell’esercito, dopo notizie drammatiche di scontri con morti e feriti, e ore convulse in cui giungevano comunicazioni sempre più inquietanti che parlavano di Mursi e di altri politici bloccati nel palazzo presidenziale dalle forze militari, è giunta infine la conferma della sua deposizione e della sospensione della Costituzione.

A due anni e mezzo dalla Rivoluzione del 25 gennaio 2011, a un anno esatto dall’insediamento di Mursi, democraticamente eletto dalla maggioranza della popolazione egiziana, lo Scaf – le Forze Armate – hanno di nuovo preso il potere, e questa volta con il consenso di una parte consistente di cittadini scesi nelle piazze egiziane per chiedere le dimissioni del presidente.

Lo scenario dell’immediato futuro è incerto. Lo Scaf ha annunciato un governo ad interim, guidato dal capo della Suprema Corte costituzionale, in attesa che vengano convocate nuove elezioni.

L’esercito è stato, fino ad ora, il vero padrone del Paese. Ha semplicemente dovuto aspettare poco più di anno per riprenderne completamente le redini. Le prospettive sono fosche. Si prefigurano ombre di conflitti e instabilità.

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