Egitto, la violenza continua: 17 morti e decine di feriti

347533_Morsi-supportersPressTv. Almeno 17 persone sono state uccise e decine di altre ferite in tutto l’Egitto, a seguito dell’attacco delle forze di sicurezza contro i sostenitori del deposto presidente Mohammed Mursi.

Venerdì 24 gennaio, migliaia di attivisti dei Fratelli Musulmani e di loro sostenitori hanno organizzato manifestazioni a livello nazionale contro la brutale repressione dell’esercito che rovesciò Mursi con un colpo di stato, lo scorso anno.

I manifestanti hanno chiesto il rilascio degli attivisti della Fratellanza arrestati dalla polizia. Hanno anche scandito slogan contro il capo dell’esercito, generale Abdel Fattah al-Sisi.

Gli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza sono scoppiati in diverse città. La polizia ha fatto uso di forza bruta contro di loro. Alcuni dimostranti pro-golpe hanno attaccato i sostenitori di Mursi con pietre e proiettili.

Vittime sono state segnalate nelle città del Cairo, Bani Suef, Alessandria, Damietta, Giza, Faiyum e Minya. La polizia ha arrestato diverse persone.

L’Egitto sta vivendo in una situazione di violenza implacabile dal 3 luglio scorso, quando l’esercito rovesciò il governo di Mursi, sospese la Costituzione e sciolse il parlamento. Nominò, inoltre, il capo della Suprema Corte Costituzionale, Adly Mahmoud Mansour, come  nuovo presidente ad interim.

Da allora, il governo ad interim ha sferrato una sanguinosa repressione contro i sostenitori di Mursi e ha arrestato migliaia di membri della Fratellanza, tra cui alti dirigenti del partito.

Anche le università egiziane sono teatro di violenti scontri, con studenti che chiedono il reintegro di Mursi e la fine della repressione contro i sostenitori della Fratellanza.

Il 25 dicembre, il governo militare bandì il movimento della FM in quanto organizzazione “terrorista” per il presunto coinvolgimento in un attentato mortale, senza indagini o prove.

Mercoledì scorso, Amnesty International ha criticato le autorità egiziane per l’uso di “un’escalation senza precedenti” della violenza contro i manifestanti e “una serie di colpi dannosi ai diritti umani”.

Secondo il gruppo inglese per i diritti umani, 1.400 persone sono state uccise durante le violenze politiche dalla cacciata di Mursi, “la maggior parte di loro per un eccesso di forza usata dalle forze di sicurezza”.

Traduzione di Edy Meroli