Egitto, l’esercito irrompe a Kerdasa. Ucciso il vice capo della sicurezza di Giza

Al-Jazeera. Dopo una giornata caratterizzata da una vasta campagna militare, ieri sera, gli abitanti di Kerdasa e Nahia, nel governatorato di Giza, in Egitto, hanno organizzato diverse manifestazioni notturne contro il colpo di stato militare. Mentre la Coalizione nazionale per la legittimità ha lanciato un’appello per organizzare manifestazioni di massa oggi, venerdì 20 settembre, con lo slogan: “I giovani sono il pilastro della rivoluzione”, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico in Egitto.

Sempre ieri notte, altre manifestazioni hanno avuto luogo in diverse città egiziane, quali Suez e al-Manoufia. I manifestanti hanno protestato contro il ministro della Difesa, Abdel Fattah al-Sisi, che aveva rovesciato il presidente Mohammed Mursi lo scorso luglio.

Ieri mattina invece, le forze dell’esercito e della polizia egiziana hanno avviato una vasta campagna nella città di Kerdasa e nel villaggio di Nahia, arrestando decine di persone.

Stando a quando reso noto dalla polizia, il vice capo della sicurezza di Giza, Nabil Farraj, è stato ucciso durante la campagna, mentre altri cinque ufficiali e quattro soldati sono rimasti feriti. Sempre la polizia ha rivelato che 68 ricercati sono stati arrestati.

Hani Abdul Latif, portavoce del ministero degli Interni, ha dichiarato che le “forze di sicurezza non si ritireranno prima di aver ripulito Kerdasa dai terroristi e dai criminali”.

Filmati trasmessi dalla Tv di Stato egiziana hanno mostrato intense sparatorie a Nahia, vicino a Kerdasa, nei pressi di un posto di blocco della polizia, in quello che è sembrato un inseguimento di uomini ricercati. Inoltre, si sono visti uomini della sicurezza armati che irrompevano in alcuni appartamenti, e un elicottero che sorvolava la città di Kerdasa, le cui strade erano quasi deserte.

In un contesto correlato, l’esercito egiziano ha reso noto di aver arrestato 15 membri appartenenti ai gruppi takfiri, nel corso di una campagna condotta nei villaggi del nord del Sinai.

Sulla propria pagina Facebook, Ahmed Mohamed Ali, portavoce dell’esercito egiziano, ha reso noto che tra le persone arrestate, alcune sono coinvolte nelle operazioni ostili compiute contro le postazioni della polizia e dell’esercito nel Sinai. Ha aggiunto che altri sono stati arrestati con l’accusa di istigazione contro le autorità di sicurezza. Ha poi sottolineato che l’esercito ha sequestrato una serie di veicoli, motocicli e armi.

Una fonte della sicurezza egiziana ha annunciato l’arresto di Asa’ad al-Beik, capo del gruppo, Ahl al-Sunna wa al-Jama’a, nella città di el-Arish, accusato di incitamento.