Al Masry Al Yawm. Decine di attivisti e figure politiche e pubbliche hanno organizzato una conferenza stampa, giovedì 28 giugno, per annunciare un nuovo fronte chiamato “Terza Corrente”, che si propone di preservare lo stato civile.
Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti delle campagne per gli ex candidati presidenziali – Amr Moussa, Hamdeen Sabbahi e Khaled Ali -, politici, avvocati ed ex parlamentari.
I portavoce hanno affermato che “Terza Corrente” è un’importante organizzazione per chi non sostiene né i partiti politici islamisti né il Consiglio militare, che sono state le due forze politiche rappresentate nelle recenti elezioni presidenziali. Essi hanno dichiarato che un significativo segmento della società è stato obbligato a scegliere tra i due campi, sebbene non ne sostenesse nessuno.
In un comunicato stampa divulgato dai fondatori del gruppo, Terza Corrente ha detto che continuerà la lotta attraverso un lavoro pubblico e politico per costruire un Egitto in quanto “stato democratico, la cui costituzione cementa il ruolo della legge”.
I fondatori del gruppo hanno sottolineato che l’Egitto è stato testimone di un difficile periodo di transizione, in cui i movimenti politici islamici in più di un’occasione si sono alleati con il Supremo consiglio delle Forze armate – Scaf, al potere, per avere il monopolio.
Tuttavia, il comunicato ha evidenziato anche che i membri della Terza Corrente rispetteranno la volontà del popolo e che accetteranno i risultati delle elezioni presidenziali. Hanno chiesto al neo-eletto presidente Mohamed Mursi di rispettare i principi democratici e i diritti umani.
I firmatari hanno posto l’accento sul fatto che si sforzeranno per uno stato “basato sulla legge e sull’uguaglianza tra i cittadini”, e che si impegneranno a “combattere ogni tirannia, con tutte le nostre forze, sia che venga usata la religione o le divisioni settarie per costruire uno stato religioso, oppure militare che sfrutti le paure della gente”.
Ancora, il documento ha affermato che l’obiettivo della Terza Corrente è quello di “difendere i diritti fondamentali e le libertà, e di essere un gruppo di opposizione politica concreta”.
“E’ giunto il momento per la società di uscire dalla condizione di polarizzazione in cui è stata spinta”, ha dichiarato il gruppo.
Il documento conclude sottolineando l’opposizione al recente decreto che ha permesso ai militari di arrestare i civili e formare un Consiglio di difesa nazionale, così come l’altrettanto recente supplemento alla Dichiarazione costituzionale che ha esteso i poteri dello Scaf mentre ha diminuito quelli del neo-presidente.
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