Egitto: pronto a giurare il primo presidente islamico

Sostenitori del candidato presidente dei Fratelli Musulmani Muhammad Mursi festeggiano la sua vittoria al Cairo, 24 giugno. (Reuters/Suhaib Salem)

Il Cairo – Ma’anReuters. Mohamed Mursi, il neo-presidente egiziano eletto alle urne, giurerà oggi, ventiquattr’ore dopo aver anticipato la cerimonia formale di fronte alla folla in estasi in piazza Tahrir, che ha messo in guardia contro i generali intenzionati a limitare i suoi poteri.

Essi hanno già colpito le prerogative del presidente barbuto, che si trova ora nel palazzo un tempo occupato da Hosni Mubarak (condannato all’ergastolo sedici mesi dopo essere stato destituito dal popolo egiziano.

“Giuro su Dio che proteggerò con sincerità il sistema repubblicano, e che rispetto la costituzione e l’autorità della legge”, ha dichiarato ieri Mursi al pubblico in delirio, tra cui vi erano molti seguaci dei suoi Fratelli Musulmani, movimento che in passato era stato bandito dalla legge egiziana.

Rivolgendosi ai “musulmani e cristiani d’Egitto”, ha quindi promesso uno “stato civile, nazionalista e costituzionale”, senza fare parola del sogno dei Fratelli di creare una società di stampo islamico.

Il giuramento è previsto ufficialmente per le 11 di stamattina (ieri, ndr) di fronte alla Corte costituzionale, invece che davanti al parlamento come avveniva di solito.

La Corte ha sciolto a giugno l’Assemblea del popolo [la Camera egiziana, ndr], anch’essa dominata dagli islamici: una mossa che fa parte di una serie di misure volte a rinforzare per lungo tempo l’influenza dei militari sulla politica egiziana, anche dopo l’assunzione della presidenza da parte di Mursi.

“Non esiste alcun potere al di sopra di quello del popolo”, ha dichiarato Mursi in piazza Tahrir, crocevia principale della rivolta che pose fine ai trent’anni di potere di Mubarak. “Oggi – ha aggiunto – voi siete la fonte di questo potere”.

Il suo è stato un chiaro discorso di sfida nei confronti dell’esercito, che afferma a sua volta d’incarnare la volontà del popolo e si considera garante degli interessi nazionali e dello Stato.

È infatti il consiglio militare, presieduto dal Capo di Stato maggiore Muhammad Husayn Tantawi, ad aver preso il posto di Mubarak subito dopo le sue dimissioni dell’11 febbraio 2011, e ad aver promesso a lungo di lasciare il posto (entro il 1° luglio di quest’anno) ad un presidente eletto.

Tantawi, per 20 anni ministro della Difesa sotto Mubarak, cederà infatti il potere a Mursi in un’altra cerimonia che verrà trasmessa in TV subito dopo il giuramento, stando a quanto riferito da fonti dell’esercito.

Sotto il governo dei militari, l’Egitto ha conosciuto una transizione zoppicante e talvolta violenta, che ha visto lo svolgimento di più elezioni parlamentari e presidenziali, ma che non ha indirizzato il paese sulla strada della democrazia né del regime costituzionale.