Egitto, uccisi 36 prigionieri islamisti in carcere e 25 poliziotti nel Sinai

imagesMaan. Lunedì, militanti egiziani hanno ucciso 25 poliziotti nel più grave attacco di questo tipo negli ultimi anni, mentre le autorità egiziane insediate dai militari hanno potenziato la campagna per reprimere i Fratelli Musulmani del deposto presidente Mohammed Morsi.

Gli assalitori hanno lanciato granate contro due autobus che trasportavano poliziotti nella penisola del Sinai. E’ quanto hanno reso noto fonti qualche ora dopo che 36 prigionieri della Fratellanza erano morti mentre si trovavano in custodia della polizia.

Incidenti si sono svolti dopo che il capo militare egiziano ha promesso una “risposta di forza” alla violenza che sta coinvolgendo la nazione più popolosa del mondo arabo.

L’attacco del Sinai ha sollevato i timori di un ritorno della violenza islamista che scosse il Paese negli anni ’90.

I sostenitori di Mursi avevano annunciato nuove manifestazioni per lunedì, sebbene il giorno precedente essi avessero cancellato alcuni cortei per “motivi di sicurezza”.

A seguito dell’attacco nel Sinai, un ufficiale di frontiera ha dichiarato che il valico di Rafah con la Striscia di Gaza, sarebbe stato chiuso.

Fonti della sicurezza hanno affermato che un altro poliziotto è stato ucciso nella città settentrionale di el-Arish, portando ad almeno 75 il numero di membri delle forze di sicurezza uccisi nel Sinai da quando l’esercito ha deposto Mursi, il 3 luglio scorso.

Il bagno di sangue scatenatosi il 14 agosto a seguito della repressione, da parte delle forze di sicurezza, dei campi di protesta pro-Mursi al Cairo non sembra mostrare segni di cedimento.

Le autorità hanno reso noto che 36 prigionieri islamisti sono morti a causa del lancio di lacrimogeni da parte della polizia, nel tentativo di liberare un poliziotto preso in ostaggio dai detenuti mentre essi venivano trasferiti in un carcere nel nord del Cairo.

“L’uccisione di 36 manifestanti anti-golpe detenuti – ha dichiarato la Fratellanza Musulmana – sottolinea la violenza intenzionale contro gli oppositori al colpo di stato, e l’omicidio a sangue freddo delle persone che loro prendono di mira”.