‘Eid al-Adha: bassa l’affluenza degli acquisti a Gaza. Aumenta il costo dei capi di bestiame

Gaza – Speciale InfoPal. Come il resto dei musulmani sparsi nel mondo, anche nella Striscia di Gaza, i palestinesi hanno celebrato ieri l'Eid al-Adha, la Festa che si caratterizza per il sacrificio di un capo di bestiame la cui carne viene condivisa con parenti e indigenti della comunità.

I palestinesi di Gaza hanno sperato che in concomitanza della festa potesse migliorare la situazione politica e la propria condizione economica, dopo oltre cinque anni di assedio israeliano.
Tuttavia, la situazione economica resta estremamente difficile.

I commercianti si lamentano. Il dato sui capi di bestiame venduti quest'anno a Gaza è stato il più basso registrato negli ultimi cinque anni, quelli dell'assedio israeliano.
Di conseguenza, abbiamo riscontrato a Gaza un forte malcontento tra i commercianti di bestiame.

Abu Mohammed Wishah, è uno di loro. Al nostro corrispondente da Gaza ha raccontato: “Non riesco a capire perché quest'anno abbiano comprato in così pochi, eppure pensavo che le finanze delle famiglie di Gaza fossero un po' migliorate”.

Le perdite sono alte perché il bestiame ha un costo per il mantenimento con mangime e cure, fino al momento della sua vendita.

Seppure di poco, i prezzi del bestiame sono aumentati. Un anno fa, nel periodo dell'Eid, un capo di bestiame costava tra i 250 e i 350 dollari, quest'anno tra i 300 e i 400. I commercianti sostengono che si tratta di un aumento insignificante per loro e, dall'altro lato, i cittadini lamentano il rincaro.

Così ci ha raccontato Younis Shahin, insegnante di lingua araba alla scuola Khaled bin Walid, al centro della Striscia di Gaza.
“Non è possbile destinare questa cifra solo per l'acquisto dell'animale da sacrificare. Io ho ricevuto solo un anticipo dello stipendo e non tutto”.

Il rincaro quest'anno oscilla tra i 50 e gli 80 dollari e a Gaza incide molto.

I dipendenti non hanno riscosso lo stipendio per intero. Shahin va via dal mercato. Egli rinunercerà quest'anno a comprare un vitello, una pecora o altro. Gli anni passati lo ha sempre comprato e ne ha distribuito la carne a parenti e poveri.

Proprio per permettere gli acquisti per l'Eid, il governo di Gaza ha distribuito con anticipo ai propri dipendenti circa 300 dollari. Il resto verrà pagato loro a fine mese.

E' bassa la tendenza a fare acquisti. Salamah Mounas, condivide quanto detto da Younes. Anche lui non si aspettava questi rialzi nonostante il bestiame sia stato introdotto dai tunnel al confine con l'Egitto.

La sua situazione è ancora più difficile quest'anno, egli infatti ha una grande famiglia e, ogni anno compra due capi di bestiame.
“Vuol dire forse che quest'anno dovrò pagare un doppio rincaro, pari di centro dollari in più perché un solo capo di bestiame non basta nella mia famiglia. Non posso”.

Tra gli altri, il nostro corrispondente da Gaza ha sentito anche Shriteh Hajj, venditore di mangime il quale non si è lamentato per il rincaro, definendolo “lieve”.
Anche lui ha comunque ammesso: “Quest'anno, il vitello mi è costato 150 dollari in più”.

Nonostante l'assedio israeliano continui su Gaza, nonostante rincari e disastro economico, quest'anno a Gaza si respira un'aria speciale per l'Eid, per via della presenza degli ex detenuti, liberati nell'ambito dell'accordo di scambio tra Hamas e Israele.

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