Emergenza Gaza e delegazione al valico di Rafah.

Emergenza Gaza e delegazione al valico di Rafah
Report dell’incontro con il Ministero degli Esteri del 24 gennaio scorso
 
Giovedì 24 gennaio, una delegazione degli organizzatori della manifestazione internazionale a Rafah del prossimo 15 – 18 febbraio è stata ricevuta dai responsabili della Direzione Generale Mediterraneo e Medio Oriente del Ministero degli Esteri. Ai funzionari sono state illustrate le ragioni dell’iniziativa, in particolare la volontà di denunciare la disumanità dell’embargo contro la Striscia di Gaza e delle continue incursioni israeliane tanto a Gaza che in Cisgiordania. Sono state anche chieste delucidazioni sul ruolo attuale della missione Eubam (composta principalmente da militari italiani e comandata da un generale dei carabinieri), teoricamente incaricata della vigilanza del valico di Rafah.
Rispetto alla manifestazione, il Ministero degli Esteri la sconsiglia vivamente per motivi di sicurezza ed incolumità, ma – naturalmente – non può fare nulla per impedirla, anzi garantisce l’attivazione delle nostre sedi diplomatiche al Cairo ed a Gerusalemme. Ci sono state illustrate anche le possibilità di intervento in caso di difficoltà, che sono piuttosto limitate, sia per la scarsità dei mezzi a disposizione delle predette sedi diplomatiche, sia per le prevedibili difficoltà che potrebbero essere frapposte dagli Israeliani, affatto contenti di iniziative come la nostra; ci è stato reso noto che anche il governo egiziano, vincolato dagli impegni sottoscritti con USA, UE ed Israele, sarà tutt’altro che entusiasta.
Quanto alla missione Eubam (finanziata con 7 milioni di euro fino al 28 maggio 2008), ci è stato confermato che se ne sta con le mani in mano in Israele, ben lontano da Rafah, in quanto a controllare il confine con l’Egitto non c’è più l’ANP, con la quale era stata concordata la missione europea, bensì Hamas, che non ha sottoscritto alcun accordo internazionale (anche perchè nessuno glielo ha chiesto… ma questa è una nostra opinione). Ai funzionari è stata anche consegnata una lettera – appello al Ministro degli Esteri, che potete leggere sotto questo report.
Infine, ci sono stati forniti i contatti necessari per mantenere la comunicazione prima e durante il viaggio. A questo punto, non resta che prepararsi a partire: chi volesse prendere parte all’iniziativa, può ancora contattare
fawzi@tiscali.it, ma molto rapidamente, perchè l’agenzia sta per chiudere le prenotazioni.
 
Il documento presentato alla Farnesina
 

Onorevole Massimo D’Alema, Ministro degli Affari Esteri

On.le Ministro,

intendiamo sottoporLe un appello urgente affinché si attivi immediatamente, per quanto in Suo potere, per porre termine all’embargo contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, soprattutto in considerazione del fatto che il comando della missione Eubam sul valico di Rafah è tuttora affidato alle nostre Forze Armate, nella persona del Gen. Pietro Pistolese. Questa responsabilità comporta l’oggettiva partecipazione italiana ad un embargo che, anche a seguito delle ultime determinazioni del governo israeliano, condanna ad una lenta morte ed a indicibili sofferenze un milione e mezzo di persone. 

Le riportiamo, qualora non ne fosse già a conoscenza, il drammatico messaggio del Dott. Medhat Abbas sulla disperata situazione delle strutture sanitarie della Striscia di Gaza:
“
(…) Le riserve di combustibile negli ospedali stanno scendendo di ora in ora, con il rischio che i generatori (d’emergenza) si fermino all’improvviso. Centinaia di pazienti sono destinati a morire entro breve, a meno che le forniture di combustibile vengano immediatamente riprese.
Non vi è tempo da perdere. Ogni sforzo dev’essere fatto per interrompere immediatamente questa operazione israeliana. I reparti di neonatologia, i reparti per le cure intensive, le sale operatorie,  reparti per i pazienti con insufficienza renale, i reparti cardiologici, le sale parto si fermeranno entro breve. Per non parlare delle ulteriori conseguenze (*) di un’interruzione delle forniture di corrente elettrica e di combustibile per l’intera comunità palestinese (della Striscia di Gaza).
Stiamo parlando delle strutture sanitarie in un paese occupato. Il Vostro aiuto è urgentemente richiesto, oggi ed adesso, per salvare le vite dei pazienti palestinesi.

 Dr. Medhat Abbas

Traduzione di Susanne Scheidt 

 

 (*) nota del traduttore: le ulteriori conseguenze, di cui parla il Dr. Abbas, sono state mostrate stamattina (21.1.2008), dalla TV Al Jazeera International, il cui corrispondente nella Striscia di Gaza, Jacky Rowland, ha fatto vedere strade e piazze pubbliche inondate dalle acque nere che non vengono più pompate verso le stazioni di trattamento delle acque reflue”.


Alla luce di questa terribile evidenza, Le chiediamo di attivarsi per condannare senza equivoci le incursioni dell’esercito israeliano a Gaza e in Cisgiordania, per la riapertura definitiva del valico di Rafah, il libero transito delle merci e la fornitura del combustibile indispensabile per il funzionamento delle strutture della Striscia di Gaza, nonché di predisporre l’invio di aiuti umanitari alla popolazione.

 

Roma, 24.1.2008

 

Forum Palestina

Comunità Palestinese di Roma e del Lazio

Unione Democratic
a Arabo-Palestinese

Associazione di Amicizia Italio-Palestinese

Comitato “Con la Palestina nel cuore”

Comitato di Solidarietà con il popolo palestinese

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.