Esercitazione israeliana di uno scontro con la Flotilla: è uno scenario di morti e feriti. Israele ha un piano anche per l’informazione su internet

An-Nasira (Nazareth) – Quds Press. Ieri l'esercito israeliano ha condotto un'esercitazione nella quale c’è stata la simulazione di intercettazioni navali e conclusasi con l’uccisione di attivisti, e il ferimento di altri.

L’agenzia stampa israeliana “Imra’” ha pubblicato nei dettagli lo scenario nel quale si è svolta detta esercitazione. Erano presenti rappresentanti di governo, del premier Netanyahu, il portavoce dell’esercito israeliano e l’iniziativa è stata sponsorizzata dal ministro dell’Informazione e la Diaspora di Israele, Yuli Edelstein.

Il tutto si svolge all’interno di una stanza, adibita ad hoc, dalla quale Israele ha pianificato nei particolari anche l’offensiva mediatica, soprattutto quella su Facebook e Twitter.

Così di legge sul sito di “Imra’”:

Il ministro dell’Informazione e della Diaspora ha portato a termine un’esercitazione per affrontare la Flotilla diretta a Gaza.

(La comunicazione proviene dai portavoce del ministero per la Pubblica diplomazia e della Diaspora).

Ieri, martedì 28 giugno 2011, con successo, il ministro per l’Informazione e della Diaspora ha portato a termine un’esercitazione per affrontare la Flotilla diretta a Gaza.

Nel corso dell’esercitazione, gli impiegati del ministero sono stati convocati all’interno di una stanza adibita a situazioni straordinarie, creata per affrontare la Flotilla.

La stanza è stata destinata alla divulgazione di informazioni via internet con messaggi, immagini, video e altro materiale, soprattutto quelle rivolte alle comunità della Diaspora, alle organizzazioni ebraiche e agli amici di Israele nel mondo, i quali chiedono assistenza alle attività per l’informazione nelle proprie lingue e in un contesto locale. 

Hanno preso parte all’esercitazione professionisti del ministero, rappresentanti dell'ufficio del premier israeliano, degli Esteri, il portavoce dell’esercito, l’ufficio stampa del governo, l’Agenzia ebraica e organizzazioni mediatiche.

La simulazione:

L’esercitazione si è svolta in uno scenario nel quale circa 500 attivisti su circa 10 navi raggiungono le acque territoriali israeliane intorno alle ore 10:00.

Nonostante gli avvertimenti dell’esercito israeliano, le navi continuano il proprio viaggio. Intorno alle 10:30, la Marina israeliana comincia ad avvicinarci alle navi.

Bombe assordanti vengono lanciate ai soldati israeliani, mentre una granata provoca diversi incidenti alla nostre forze. Alle 11:00 è stato dato l’ordine alle unità militari di prendere il controllo fisico delle navi a bordo delle quali si riscontra resistenza. Le nostre forze vengono attaccate con armi e hanno l'obbligo di neutralizzare gli assalitori. Come risultato, alle 11:45 dieci soldati israeliani sono feriti (uno in maniera grave, quattro soldati e gli altri in modo lieve). Tra i partecipanti alla Flotilla, due sono morti, 14 feriti, due dei quali in modo grave.

Mentre accade questo, i mezzi dell’informazione – in particolare quelli online come Facebook e Twitter – vengono assaliti con resoconti falsi (di utenti privati e di nemici di Israel come Hamas e altri). In coordinamento, il portavoce dell'esercito e il comitato direttivo nazionale iniziano a diffondere informazioni attendibili alle comunità ebraiche e agli amici di Israele nel mondo. Saranno i responsabili dell’informazione ad aggiornare le informazioni su Facebook e Twitter dalla stanza.

Il ministro Edelstein ha dichiarato: “Data la provocazione rappresentata dalla Flotilla, il cui scopo è quello di attaccare l’immagine di Israele nel mondo, abbiamo istituito una stanza straordinaria per assicurare il coordinamento tra gli ufficiali di governo, le comunità ebraiche in diaspora e gli amici di Israele nel mondo. Siamo qui per smascherare il vero volto di organizzazioni terroristiche e di quanti incitano all’odio tra gli organizzatori della Flotilla, divulgando messaggi e foto in tempo reale su internet. Sono sicuro che ci moltiplicheremo in migliaia di attivisti con le comunità ebraiche nel mondo”.