Espansione degli insediamenti coloniali, i palestinesi porteranno Israele davanti alla Corte criminale internazionale

Press Tv. L’autorità palestinese ha dichiarato di avere intenzione di utilizzare il nuovo status recentemente ottenuto alle Nazioni Unite per intentare causa a Israele presso la Corte Criminale Internazionale (ICC) nel caso in cui desse seguito al nuovo piano per l’espansione degli insediamenti coloniali nei territori occupati.

Martedì Nabil Sha’at, membro di spicco dell’Autorità palestinese, ha dichiarato che i palestinesi presenteranno una denuncia contro Israele all’ICC nel caso in cui Tel Aviv dovesse avviare il programma che prevede la costruzione di migliaia di unità abitative in Gerusalemme est ed in Cisgiordania, compresa la controversa regione E1.

“Continuando a perpetrare veri e propri crimini di guerra con le sue attività d’insediamento e seguitando a rubare i nostri soldi, è Israele stessa a spingerci ad appellarci all’ICC”, ha affermato Sha’at.

Il 29 novembre l’Assemblea Generale dell’ONU ha conferito alla Palestina lo status di paese non-membro grazie al voto favorevole di 193 membri contro le 41 astensioni.

In seguito a tale votazione, Israele ha annunciato il piano per l’edificazione di nuove unità abitative coloniali.

Nel frattempo Hanah Ashrawi, membro dell’Autorità palestinese, ha dichiarato che la comunità internazionale dovrebbe comminare delle sanzioni a carico di Tel Aviv.

“Dobbiamo muoverci con determinazione, affinché Israele si renda conto che non può averla sempre vinta e che può essere ritenuta responsabile per le proprie azioni in conformità alle leggi internazionali”, ha affermato Ashrawi.

Molti paesi, tra cui diversi alleati di Israele, hanno criticato il piano per l’espansione degli insediamenti.

Fonti vicine al premier israeliano Benjamin Netanyahu, tuttavia, hanno riportato che il governo di Tel Aviv “continuerà a curare i propri vitali interessi, nonostante la pressione internazionale”.

Più di mezzo milione di israeliani vivono negli oltre 120 insediamenti colonici edificati in Cisgiordania e Gerusalemme est dal 1967 ad oggi.

Tali insediamenti sono ritenuti illegali dalle Nazioni Unite nonché da gran parte della comunità internazionale.