Esperti dell’ONU chiedono misure per fermare la demolizione israeliana di case palestinesi

New York – MEMO. La comunità internazionale deve agire per fermare la sistematica e deliberata demolizione delle case palestinesi, lo sfollamento arbitrario e gli sgomberi forzati dei palestinesi nella Cisgiordania occupata, secondo quanto affermato lunedì dagli esperti delle Nazioni Unite in una dichiarazione.

Solo a gennaio, le forze d’occupazione israeliane hanno demolito 132 strutture palestinesi in 38 comunità nella Cisgiordania occupata, comprese 34 strutture residenziali e 15 finanziate da donatori, secondo quanto affermato dai rapporti.

Ciò rappresenta un aumento del 135% rispetto allo stesso periodo del 2022 e include cinque demolizioni effettuate come punizioni.

“La demolizione sistematica delle case palestinesi, la costruzione di colonie israeliane ed il sistematico rifiuto di [emettere] permessi di costruzione per i palestinesi nella Cisgiordania occupata equivalgono al domicide“, hanno affermato gli esperti delle Nazioni Unite.

“Gli attacchi diretti alle case, alle scuole, ai mezzi di sussistenza e alle fonti d’acqua del popolo palestinese non sono altro che i tentativi di Israele di limitare il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione e di minacciare la loro stessa esistenza”, hanno affermato gli esperti.

Gli esperti, nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ma che non parlano a nome delle Nazioni Unite, hanno ribadito la loro preoccupazione per la situazione nelle cittadine occupate di Masafer Yatta, in Cisgiordania.

Hanno avvertito che più di 1.100 residenti palestinesi sono rimasti a “rischio imminente di sgombero forzato, sfollamento arbitrario e demolizione delle loro case, mezzi di sussistenza, acqua e strutture igienico-sanitarie”.

Hanno affermato che “le tattiche israeliane di sfollamento forzato e sgombero della popolazione palestinese sembrano non avere limiti”.

Gli esperti hanno notato che “decine di famiglie palestinesi nella Gerusalemme Est occupata affrontano anche rischi imminenti di sgomberi forzati e sfollamento, a causa dei regimi di zonizzazione e pianificazione discriminatori che favoriscono l’espansione delle colonie israeliane – atto che è illegale secondo il diritto internazionale e costituisce un crimine di guerra”.

La dichiarazione degli esperti è arrivata il giorno dopo che il gabinetto di sicurezza israeliano ha annunciato che avrebbe “legalizzato” nove avamposti nella Cisgiordania occupata.