Esperti Onu: il blocco di Gaza è illegale

PressTv. Il cosiddetto Rapporto Palmer sugli attacchi israeliani del maggio 2010 che hanno ucciso 9 attivisti turchi ha anche stabilito che le Forze di Difesa israeliana (IDF) hanno fatto “uso eccessivo della forza”, ma “non hanno violato la legge internazionale” e considera sia Israele sia gli attivisti della Freedom Flotilla per Gaza responsabili della violenza. 

Tuttavia, la sezione UNHRC (il Comitato per i diritti umani dell'Onu) ha dichiarato che quattro anni di blocco israeliano hanno privato 1,6 milioni di palestinesi che vivono nell'enclave costiera (la Striscia di Gaza) dei diritti fondamentali. 

In un comunicato congiunto, gli esperti hanno fatto notare: “Nel pronunciarsi sulla legalità del blocco navale, il Rapporto Palmer non riconosce tale blocco come una parte integrale della politica di assedio israeliana verso Gaza che ha un impatto sproporzionato sui diritti umani dei civili”. 

Una precedente missione di indagine, promossa dall'UNHRC per investigare sul massacro della Freedom Flotilla aveva concluso, in una relazione divulgata a settembre dello scorso anno, che il blocco israeliano viola la legge internazionale. 

Parallelamente, il Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC) afferma che il blocco viola le Convenzioni di Ginevra. 

Richard Falk, relatore speciale Onu per i Diritti umani nei Territori palestinesi, e uno dei cinque esperti dell'UNHCR, ha dichiarato che le conclusioni del rapporto Palmer sono “dirette a una riconciliazione politica tra Israele e la Turchia. Sfortunatamente nel report la politica si fa gioco della legge”. 

Un altro esperto, Olivier De Schutter, relatore speciale Onu per il diritto alimentare, ha dichiarato che un terzo della terra agricola di Gaza e l'85% delle acque per la pesca sono totalmente o parzialmente inaccessibili a causa del blocco israeliano. 

E ha aggiunto che due terzi delle famiglie gazesi manca di un accesso sicuro al cibo. “La gente è costretta a compromessi inaccettabili, spesso dovendo scegliere tra cibo o medicine o acqua per la propria famiglia”, ha affermato Schutter. 

Gli altri tre esperti sono relatori speciali Onu sulla salute fisica o mentale, la povertà estrema e i diritti umani, l'accesso all'acqua e alla sanità.

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