Esperto israeliano: “aumento del coordinamento di sicurezza con l’Egitto nel Sinai”

Tel Aviv – MEMO. “Israele ed Egitto stanno aumentando il loro coordinamento della sicurezza nel Sinai”, ha dichiarato Yoni Ben Menachem, ex-ufficiale israeliano del Servizio di intelligence militare, l’Aman.

L’esperto israeliano in affari arabi ha spiegato che “(Israele) ed Egitto hanno espresso la loro reciproca preoccupazione per l’attesa evacuazione delle forze statunitensi nel Sinai, che lavorano con le forze internazionali sulla penisola, perché temono che questo passo sarà un preludio perché altri paesi ritirino le loro forze che operano lì, il che potrebbe rafforzare la presenza di organizzazioni armate nel Sinai”.

Ben Menachem ha aggiunto, nel suo articolo pubblicato su NewsOne, che “il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (il Pentagono) ha annunciato al Congresso la possibilità di annullare o ridurre la sua partecipazione militare alle forze internazionali che operano nel Sinai, dopo 38 anni di lavoro con Israele ed Egitto.

Israele è stato informato di questo sviluppo. Ha sottolineato che “i funzionari statunitensi hanno informato le loro controparti israeliane che l’approccio è coerente con la politica del presidente Donald Trump per diminuire da un lato gli interventi militari del suo paese in tutto il mondo e, dall’altro, ridurre le spese.

“Gli Stati Uniti mantengono una forza militare di 450 soldati nel Sinai, che all’inizio includeva 700 soldati, il cui compito è di sorvegliare l’attuazione delle attività militari e di sicurezza dell’accordo di pace del 1979”.

Ben Menachem ha indicato che “la missione delle forze statunitensi nel Sinai si concentra sul lavoro delle forze egiziane lungo i confini con la Striscia di Gaza, nonché nella breve striscia sul lato israeliano”.

“Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mark Esper, ha dichiarato ad un comitato militare della Camera dei Rappresentanti che l’amministrazione del presidente sta esaminando in che misura mantenere le forze statunitensi nell’area sia credibile e realizzabile, in quanto gli Stati Uniti si preoccupano di ridurre la presenza delle loro truppe sul posto, in previsione di futuri scontri con Cina e Russia”.

I dirigenti israeliani hanno confermato che “uno dei motivi per ridurre le forze statunitensi risiede nell’aumento della diffusione del Daesh nella penisola del Sinai, mentre l’esercito egiziano sta incontrando difficoltà nell’eliminare quotidianamente gruppi armati che prendono di mira i soldati egiziani, specialmente nel nord della penisola”.

Ha rivelato che “diversi anni fa, le forze internazionali hanno spostato il loro quartier generale dalla zona di Arish a Sharm El-Sheikh, come un passo necessario per proteggere il comando da potenziali attacchi di gruppi armati e per annullare il pattugliamento lungo il confine tra Egitto e Striscia di Gaza. Le forze internazionali hanno lasciato libere le loro posizioni nel nord e nel Sinai centrale nel 2016, per timore che il Daesh le prendesse di mira”.

Ben Menachem ha aggiunto che “le forze internazionali hanno iniziato il loro lavoro nella penisola del Sinai nell’aprile 1982, dove svolgono una missione primaria e finanziano il lavoro delle altre truppe provenienti da altri paesi. Le forze internazionali costituiscono un modello per schierare più forze in altre regioni del Medio Oriente, poiché l’Egitto incontra difficoltà nel garantire la sicurezza del suo confine con Israele”.

Ha dichiarato che “la decisione di evacuare o ridurre la presenza delle forze statunitensi è la ragione della recente decisione dell’esercito egiziano di stabilire una barriera di sicurezza di 14 km lungo il confine con la Striscia di Gaza, per contrastare il passaggio di militanti dalla Striscia di Gaza verso il Sinai che si uniscono al Daesh. Questo fenomeno è aumentato negli ultimi mesi, spingendo l’Egitto a prendere tale misura”.

Ben Menachem ha rivelato che “il coordinamento della sicurezza tra Egitto e Israele nel Sinai sta attraversando fasi molto avanzate ed è considerato il più forte da decenni. Le due parti stanno lavorando contro Hamas e il Daesh“.

Funzionari di alto livello a Tel Aviv hanno affermato che i due Paesi hanno chiesto agli Stati Uniti di astenersi dall’intraprendere qualsiasi passo che possa portare all’evacuazione o alla riduzione del numero dei suoi soldati nella penisola del Sinai.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.