Esperto palestinese: uno stato non sovrano non può effettuare scambi di territorio

Gaza-Quds Press. Il fatto che la Lega Araba abbia accettato il principio dello scambio di terra tra Israele e i palestinesi rappresenta una violazione del diritto internazionale, in quanto “la questione di scambio di territori non può essere anteposta a quella della nascita di uno stato sovrano”. Lo afferma Salah al-Khawaja, esperto di affari di insediamenti e del Muro in Cisgiordania.

In un’intervista esclusiva rilasciata mercoledì 1° maggio a Quds Press, al-Khawaja ha ribadito che il diritto internazionale non consente a qualsivoglia stato di effettuare degli scambi di territorio prima della sua totale indipendenza.

Egli ha sottolineato che introdurre il principio dello scambio è stata una nuova rinuncia da parte araba nei confronti degli Usa. Ha aggiunto: “Avremmo dovuto, come arabi e palestinesi, insistere sull’iniziativa araba che fu proposta a Beirut, con il consenso di tutti gli arabi”.

Ha continuato: “Con tutto il dispiacere, non è stato compiuto alcun sforzo, da parte araba, per premere su Israele e costringerlo a porre fine alla sua politica di omicidi e sterminio contro il popolo palestinese”.

Al-Khawaja ha ritenuto che concessioni fatte in questo modo legittimerebbero le attività di colonizzazione, compiute dall’occupazione in Cisgiordania e a Gerusalemme.

Dal canto suo, il segretario di Stato Usa, John Kerry, aveva accolto con favore il “cambiamento” apportato dalla Lega Araba. Quest’ultima, martedì 30 aprile, ha incluso nella sua iniziativa per la pace in Medio Oriente, lanciata nel 2002, il principio dello scambio di territori tra Israele e i palestinesi.

Incontrandosi con i giornalisti, Kerry ha definito la decisione araba “un grande passo in avanti”, spiegando che “a differenza della proposta originaria, che si riferisce solo ai confini del 1967 (prima della guerra dei sei giorni e l’annessione israeliana di vasti territori palestinesi, Gerusalemme compresa, ndr), loro (i paesi arabi) si sono detti disponibili ad accettare le linee del’67, con alcune modifiche da raggiungersi tramite un accordo bilaterale sullo scambio di terreni”.