Estremisti israeliani invadono al-Aqsa

384179CGerusalemme-Maan. Lunedì mattina un gruppo di estremisti israeliani ha invaso il complesso della Moschea di Al-Aqsa dopo che un tribunale israeliano aveva preso la decisione di vietare l’ingresso nel luogo, per due mesi, ad un funzionario del governo palestinese, tra le crescenti “provocazioni” avvenute nella zona durante il mese sacro islamico del Ramadan.

Testimoni e funzionari per i Beni Islamici (Waqf) che controllano Al-Aqsa hanno riferito a Ma’an che più di 60 israeliani hanno passeggiato nel complesso scortati da sei ufficiali dei servizi segreti, dopo esservi entrati attraverso la porta dei Marocchini.

Nel frattempo, gli ufficiali della polizia israeliana stazionavano all’esterno del complesso impedendo che i pasti di sohur – pasti consumati all’alba da coloro che osservano Ramadan i quali digiunano durante il giorno – venissero consegnati ai fedeli musulmani che avevano passato la notte all’interno del complesso.

Alcuni testimoni hanno riferito che una “accesa discussione” è scoppiata tra i fedeli palestinesi e gli ufficiali della polizia israeliana.

Lunedè è stato anche rivelato che le autorità israeliane hanno vietato ad un leader di Fatah, che si trova a Gerusalemme Est occupata, di accedere alla Moschea di Al-Aqsa per due mesi.

Il portavoce del movimento di Fatah a Gerusalemme, Raafat Ulayyan, ha dichiarato che la decisione del tribunale israeliano avvenuta domenica, di impedire ad Awad al-Salayma l’accesso alla moschea, “riafferma che il governo terrorista di Netanyahu è [politicamente] fallito”.

Il portavoce ha anche aggiunto che al-Salayma è stato fermato per parecchie ore prima che venisse presa la decisione contro di lui.

Notizia correlata: le forze israeliane hanno invaso il campo rifugiati di Shufat vicino alla Città Vecchia a Gerusalemme Est occupata, all’alba di lunedì, al momento del sohur.

Il portavoce del movimento di Fatah presso il campo, Thaer al-Fasfous, ha dichiarato a Ma’an che oltre 300 soldati israeliani si sono schierati nelle strade e nei vicoli di Shufat, saccheggiando numerose abitazioni.

Ha inoltre aggiunto che i soldati israeliani hanno aggredito gli abitanti locali, e che un giovane palestinese ha riportato contusioni dopo essere stato aggredito all’interno della propria abitazione.

La settimana scorsa il Waqf aveva condannato le autorità israeliane per le ulteriori “provocazioni e vessazioni” che avvengono nel complesso della Moschea di Al-Aqsa durante il mese sacro di Ramadan.

Il Waqf ha criticato Israele per la sua politica che “cerca di privare il Waqf del suo diritto naturale e storico di gestire la Moschea di Al-Aqsa, e priva i fedeli musulmani della loro possibilità di pregare all’interno di essa”.

La dichiarazione ha criticato il fatto che ai Palestinesi venga impedito l’accesso al luogo sacro durante Ramadan, “un periodo che i musulmani aspettano con ansia per dedicarsi al digiuno, all’adorazione, e alle altre attività religiose e spirituali nella Moschea di Al-Aqsa – uno dei luoghi più sacri per l’Islam”.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi